Comporre una canzone: strumenti creativi per scrivere un brano

Proviamo a sviluppare un pezzo già improvvisato e memorizzato

Comporre una canzone: se siete entrati in questo articolo tramite il motore di ricerca è bene leggersi anche quello precedente che tratta l’improvvisazione di un pezzo.

comporre una canzone: uno spartito di Beethoven
Una composizione di Beethoven: la sonata n° 30.

Comporre una canzone: entrando nel vivo, riportando il tutto su carta

Comporre una canzone: ogni musicista scrive le proprie composizioni in modi diversi. Taluni preferiscono realizzare prima il testo, altri la melodia, altri la sequenza di accordi, altri scrivono a blocchi completi, altri invece scrivono di getto tutto il brano.

La variabilità della qualità dei risultati non dipende dalla maniera di approccio nel comporre una canzone ma da ciò che effettivamente esce dalla testa del musicista. Un metodo di composizione vale l’altro!

Se hai già nella mente un inedito motivetto, inizia pure da esso e tiraci fuori il massimo!

Inizia con il “credo” su ciò che stai creando e fallo con tutto il tuo sentimento. Basta iniziare con una semplice idea, con pochissime note, un’emozione interna catturata sul momento … per poi approdare alla cosa più affascinante, cioè al brano portato a termine!

Ma in che maniera? Ecco alcuni consigli base, che con la pratica e col tempo potrete arricchire con le vostre personali risorse.

L’improvvisazione, chiave della composizione

Abbiamo già visto nell’articolo precedente che la chiave per comporre una canzone è l’improvvisazione. Se hai già nella testa un cenno di una melodia e ti trovi in difficoltà nello sviluppo, puoi ricorrere all’improvvisazione!

Crea un loop (in questo caso una sequenza ripetuta di accordi) in armonia con i tuoi cenni melodici. Fallo partire e suonaci sopra … a mitraglietta! Sentiti libero di scorrere sulle note delle relative scale, che cambiano seguendo la sequenza che tu hai preimpostato. Ciò ti permetterà di trovare suoni per altre variazioni – senza mai tralasciare quelli del terzo e quinto grado – cercando di incastrarli alla perfezione. Questo ti porterà certamente alla ricerca di nuove sequenze melodiche e di accordi, quindi al completamento del brano musicale.

È così che da una semplice idea può nascere una canzone completa.

Strumenti necessari: teoria della musica e confidenza con gli accordi

La teoria musicale è lo spauracchio di molti suonatori che sono diventati bravi – alcuni anche eccellenti – impiegando soltanto le risorse del proprio ”orecchio”.

In ognuno di questi suonatori la teoria della musica suscita emozioni diverse, che vanno dalla noia alla paura di dover affrontare difficoltà intorno a cose che, in pratica, già fanno meravigliosamente! . È un compito assai arduo, per chi già suona bene a orecchio, doversi mettere con il proprio strumento a battere il tempo al rallentatore leggendo con fatica le note di uno spartito musicale. Una cosa veramente disarmante! D’altronde, ognuno di noi vorrebbe saper suonare ed arricchire i propri motivetti senza gli strumenti teorici che ci gravitano attorno, quelli cioè che fanno al nostro caso: le armonizzazioni delle scale.

L’importanza della teoria musicale

Tieni però presente che un po‘ di teoria musicale – anche solo quella di alcune sezioni – ti porterà a sbrigliare grossi problemi!

Se hai programmato un loop di 3-4 accordi e ti blocchi, ti basterà quel pizzico di conoscenza teorica per identificare il “modo” e la chiave per continuare con le tue creazioni.

Proviamo a fare un pratico e semplice  esempio. Supponiamo che tu abbia già impostato una sequenza di accordi con la tonalità principale di Do maggiore (Do primo grado, Do nota fondamentale) a cui segue un La minore (sesto grado) e poi un Re minore (secondo grado). Volendo essere ripetitivi è facile capire che stiamo lavorando sulla scala di Do e, che per una possibile risoluzione, dovremo passare attraverso il Sol (quinto grado).

Se vedi che il Do maggiore non è adatto alla tua voce puoi usare una sequenza ad esso relativa (RE maggiore – Si minore, Mi minore, La7, oppure Sol maggiore – Mi minore, La minore, Re7 …). Nonostante si tratti di una sequenza di un semplicissimo rock’n’roll, anche se non proprio del tutto “rock”, ti permetterà di superare ben presto – almeno in un primo periodo – gli ostacoli iniziali e progredire nella composizione dello stesso brano.

E se ti blocchi?

Può capitare – ed avviene spesso – che ti blocchi sul ritmo ma non ti scoraggiare! Hai 4 accordi ed un verso! Quando sbagli, fermati e non riprendere la sequenza di accordi dal punto dell’errore ma inizia da capo, rimuovendo completamente l’emozione creata da quel passaggio. Questo perché la sequenza di suoni ha creato in te una serie ordinata di emozioni, fra cui una errata che va assolutamente rimossa.

Intercetta l’emozione musicale per comporre una canzone

Eccoci arrivati al ‘messaggio’ del brano: intercettare l’emozione a cui vuoi arrivare per comporre una canzone. Puoi scegliere se abbinarla ad un senso di inquietudine, a un gesto di rabbia o di amore, o addirittura alle estemporanee emozioni derivate da tutto ciò che al momento ti circonda … quindi piena libertà!

Il tema della canzone che stai creando, oltre a caricare il testo di nuove emozioni, dovrà influire  sul modo in cui proporrai la sequenza di accordi impostata in precedenza.

Impiega la stessa durata per tutti e 4 gli accordi ma con intensità variabile all’interno di più strutturazioni. Infatti sei in fase di creazione e stai soltanto cercando di sperimentare!

Un’altra facilissima sequenza di accordi, su cui si possono creare miriadi di melodie è quella di La – Do – Sol – Re (Mi – Sol – Re – La e relative similitudini) in 4/4, o altri tempi. Ora impiega questo giro in 7/8 (o altro, se vuoi) e sentirai subito il cambiamento del tuo stato emozionale!

Analizza le tue idee e cerca di concretizzarle

Stai progredendo ed hai già alcuni pezzi melodici in armonia con le tue sequenze di accordi, un tempo e, nella tua testa, l’abbozzo globale della struttura. Adesso bisogna riordinare il tutto. Ti accorgerai, magari, che parte del ritornello può avere la funzione del bridge (ponte, passaggio) o viceversa.

Provare, riprovare, ed ancora riprovare, è la chiave della riuscita per comporre una canzone. Nel campo creativo non esistono né regole né vincoli! Una volta assemblato il brano musicale ascoltalo e non ti accontentare del primo risultato! Continua a registrarti cambiando – senza sconvolgimenti di base – tempi e suddivisioni! Metti il tutto a confronto e fai la tua scelta.

Naturalmente – e questo non ci sarebbe neanche bisogno di ricordarlo – interpreta il pezzo adattandolo alla tua tonalità. Fallo ascoltare agli amici, facendo molta attenzione alle loro estemporanee espressioni. Guarda il loro occhi e non accontentarti delle loro semplici parole come “bellino”, “carino”, “gradevole” ecc. ma cerca di percepirne il lato emotivo.

Per concludere: l’arrangiamento

Adesso arriva il momento più bello divertente del comporre una canzone, cioè concretizzare il brano stesso e portalo a termine: è il momento dell’arrangiamento!

Dovrai scegliere la melodia adatta alla voce e distinguerla da quella da adattare al suono ed allo strumento che più ti piace. Questa fase è divertente ed appassionante, tuttavia non è affatto una semplice passeggiata ma richiede altre sperimentazioni, talvolta anche dell’ultimo istante.

Comporre una canzone: CONCLUSIONE

In questo articolo ho soltanto dato dei semplici e pratici consigli per aiutare il principiante ad introdursi nel mondo della creazione e lasciarlo poi libero. Sì, libero di progredire nei suoi più personali metodi di composizione: insomma … ho dato un semplice input!

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