Nono gruppo di esercizi di ritmica per chitarra

Nono gruppo di esercizi di ritmica da eseguire con la chitarra

Esercizio progressivo n° 41

Questo studio ha una pausa del valore di un ottavo nel tempo forte del primo movimento di ogni battuta e ciò lo rende un po’ più difficile degli altri.

Abbiamo già avuto a che fare nelle pagine precedenti con la sincope ed il contrattempo e, quindi, non dovrebbero esserci problemi.

Per facilitare l’esercizio – ed anche per arricchirlo – dovrete dare un piccolo colpo con un dito libero sulla cassa in corrispondenza di ogni pausa.

In tal modo il ritmo uscente potrebbe considerarsi come una rumba flamenca molto … molto semplificata. La mancanza di quel battito potrebbe indurvi ad invertire il ritmo assumendo così una sequenza del tutto diversa da quella rappresentata nell’esercizio. Quindi … molta Attenzione!

Scarica il file audio midi dell’esercizio n° 41.

Esercizio progressivo n° 41

Esercizio n° 42

Lo studio n° 42 è una variante del precedente. La pausa è stata riempita dai bassi dell’accordo. Anche questo ritmo, come quello precedente ha una certa somiglianza alla rumba flamenca, oltre che avvicinarsi al famoso cha cha cha.

Da come potrete notare, le note basse vanno colpite isolate dalle altre, tuttavia si consiglia di non essere troppo fiscali e di accettare anche altre note basse che inevitabilmente possono venire suonate.

Particolare attenzione occorre invece prestare quando si eseguono accordi con corde a vuoto non appartenenti all’accordo (ad esempio il Re maggiore-minore al capotasto, la cui sesta corda è fuori tono).

Scarica il file audio midi dell’esercizio n° 42.

Esercizio n° 42

Esercizio n° 43

Il presente studio si fa un po’ più articolato per la presenza del battito con il dito sulla cassa armonica.

Bisogna abituarsi non solo a suonare gli accordi ma anche a battere sulla tavola armonica della chitarra.

Se provate a battere in diversi punti della cassa armonica noterete delle enormi differenze di suono … ottime integrazioni per i ritmi più conosciuti.

Scarica il file audio midi dell’esercizio n° 43

Esercizio n° 43

Esercizio n° 44 (un’elementare Rumba flamenca)

Lo studio n° 44 abitua l’allievo a dare colpetti sulla cassa armonica della chitarra mentre esegue un ritmo.

L’esercizio rappresenta – in maniera alquanto semplificata – una rumba flamenca.

L’abilità dovrà nascere nel colpire la cassa con il dito anulare della mano destra  (o con le tre dita libere messe assieme: medio, anulare e mignolo).

Si consiglia di iniziare l’esercizio molto lentamente ed assimilarlo bene prima di portarlo alla sua velocità di esecuzione, di 190 bpm.

Scarica il file audio midi dell’esercizio n° 44

Esercizio n° 44

Esercizi n° 45a e 45b

(un’altra Rumba flamenca semplificata)

Anche gli studi n° 45a e b si avvicinano alla rumba flamenca. La difficoltà sta nel dare il colpetto sulla cassa armonica nel primo movimento contemporaneamente alla pennata in giù sulle note basse dell’accordo.

Le note alte (tutte a pennata in su nel primo esercizio) vanno invece smorzate con il taglio del palmo della mano destra, immediatamente dopo alla pennata.

Anche per questi esercizi si consiglia di iniziare molto lentamente prima di portarli alla velocità di esecuzione.

Scarica i file audio dell’esercizio: 45a lento45a veloce

Esercizio n° 45a

Esercizio n° 45b

Scarica i file audio dell’esercizio: 45b lento45b veloce

Esercizio n° 44

4 ritmi latini per chitarra: Bossa Nova, Mambo, Calypso, Guaracha

Alcuni ritmi latini per chitarra: Si ricorda che i ritmi sotto riportati sono semplificati e, quindi considerateli solo come base di partenza.

Ritmo della Bossa Nova

Il ritmo della Bossa Nova, che ebbe origine in Brasile intorno al finire degli anni Cinquanta, deriva da altre musiche tradizionali di quell’area geografica, in particolare dal Samba Canção (il caratteristico Samba di “metà dell’anno” nato nel scorso secolo verso la fine degli anni Venti).

La Bossa Nova riporta alla “rive gauche” francese e, soprattutto, ai tempi di Juscelino Kubitschek quando era in corso lo storico sviluppo economico e nazionalista brasiliano.

Il ritmo in esame, considerato come un nuovo modo di eseguire il Samba, inizialmente subì aspre critiche a causa della forte somiglianza – in fatto di armonia – al Jazz praticato nell’altra America.

I testi delle canzoni riferiscono generalmente a temi frivoli e superficiali narrando la vita “carioca” di Rio de Janeiro (il termine “carioca”, che si usa per indicare gli abitanti di quella città, in passato si riferiva alla popolazione di indios presenti in quella regione, quando nel 1500 vi arrivarono i Portoghesi).

La velocità della Bossa Nova è intorno ai 140 bpm, in un campo che va dai 120 ai 160 battiti per minuto.

Scarica i file audio midi del ritmo della Bossa Nova: primosecondo (si tenga presente che qui il colpo di percussione coincide con la croma del primo tempo)

Bossa nova
Variazione Bossa Nova

Il ritmo del Mambo

Il ritmo del Mambo, il cui termine tradotto alla lettera dalla lingua Kikongo (parlata dagli schiavi cubani portati in Africa centrale) significa “conversazione con gli dei”, è un ballo di origini cubane che subì diverse forme di integrazioni, sia a Cuba che fuori da essa.

Più tardi, infatti, il Mambo si sviluppò in Messico ed negli U.S.A.

La prima canzone moderna di grande successo fu quella dal titolo “Mambo”, per l’appunto, scritta nel 1938 dai fratelli Cachao ed Oreste López.

La velocità di esecuzione del Mambo è intorno ai 112-120 bpm.

Scarica il file audio midi del ritmo del Mambo (si tenga presente che il colpo di percussione coincide con la semiminima del primo tempo).

Mambo

Il ritmo del Calypso (Calipso)

Il ritmo del Calypso ebbe origini nei primi anni dello scorso secolo nelle isole caraibiche (Trinidad) ma è un derivato della cultura afroamericana degli schiavi. Questi ultimi a quei tempi subivano in quelle zone ogni tipo di avvilente sopraffazione.

Probabilmente la ragione per cui si sviluppò questo genere musicale, a forti contenuti politici, è da ricercarsi nel metodo di comunicare impiegato dagli stessi schiavi africani, costretti a lavorare sotto sorveglianza nelle piantagioni.

Più tardi, quando i francesi portarono il Carnevale nei Caraibi, la musica del Calypso si arricchì con altri elementi folcloristici che ne aumentarono la popolarità. Un ritmo destinato ad esplodere letteralmente nel 1834, anno in cui si abolì la schiavitù.

Il Calypso, soprattutto nel primo periodo, veniva spesso censurato dalle nazioni interessate a quell’area geografica, tra le quali si ricordano i Britannici che più di altri ne contrastavano i contenuti di protesta, assai scomodi per le autorità.

Il Calipso si suona con il metronomo intorno ai 112 bpm.

Scarica il file audio midi del ritmo del Calipso  (si tenga presente che il colpo di percussione coincide con la croma del primo tempo).

Calypso

Il ritmo della Guaracha

La Guaracha è un genere musicale, cantato e ballato di origini cubane, il cui termine incominciò ad essere usato intorno alla fine del Settecento.

Essa rappresentava le musiche nei saloon e nei teatri musicali frequentati dei ceti bassi.

A metà Ottocento la Guaracha diventò parte integrante nel teatro comico Bufo.

Più tardi (Ottocento-Novecento) le guarachas divennero le forme musicali preferite nei locali malfamati e nei bordelli cubani.

Il ballo è oggi quasi dimenticato e si trova perlopiù nei repertori delle big band di stile cubano.

Il ritmo della Guaracha si esegue più o meno alla velocità di 86-90 bpm.

Scarica il file audio midi del ritmo della Guaracha (si tenga presente che il colpo di percussione coincide con la semiminima del primo tempo)

guaracha

La pennata da spiaggia nella chitarra

Il ritmo della pennata da spiaggia

Si ricorda che i ritmi sotto riportati sono stati semplificati e, quindi, da considerare solo come base di partenza.

Il ritmo base della pennata da spiaggia potrebbe essere quello rappresentato nelle figure 1 e 2.

Da queste due sequenze si possono ricavare numerosi altri tipi di accompagnamento “da spiaggia”, a seconda delle melodie da armonizzare, impiegando anche – e soprattutto – il gusto personale smorzando gli accordi (si veda la pagina precedente con i ritmi stoppati) o colpendo anche i soli bassi, disposti nei vari movimenti.

Ad esempio, nel ritmo n° 1 si può scegliere di lasciare legato l’accordo del terzo movimento, oppure renderlo silente con lo smorzamento della pennata precedente (si osservi il punto che indica lo “staccato” sull’accordo delle semiminime).

Scarica i file audio midi del ritmo da spiaggia n° 1: lentovelocevariazione

Scarica i file audio midi del ritmo da spiaggia n° 2: lentoveloce

Ritmo da spiaggia

Variazione 1 ritmo da spiaggia

Ritmo da spiaggia 2

Quella variazione del ritmo n° 1 può essere fatta anche nel n° 2. Comunque possono venire stoppate anche altre pennate, ma non solo: potrete scegliere – nei i vari movimenti – di suonare soltanto le due o tre corde basse, stoppandole o lasciandole suonare secondo i vostri gusti e … buon divertimento!

Ritmi per chitarra: alcuni ritmi stoppati

Si ricorda che i ritmi sotto riportati (ritmi stoppati per chitarra) sono stati semplificati e, quindi, da considerare solo come base di partenza.

Lo smorzamento di uno o più accordi incontrati in una misura è quello che – insieme ai valori, alle sequenze ed ai modi delle pennate (su o giù) – caratterizza il ritmo.

Molto spesso le stoppate del suono nei vari tempi (primo, secondo, terzo, quarto, forte, debole, terzinato, di filling, ecc…) vengono impiegate per personalizzare anche i ritmi più famosi, rendendoli talvolta gradevoli all’orecchio e altre volte conferendogli caratteristiche assolutamente sconvolgenti, non più adatte alle canzoni che si dovrebbero accompagnare.

Occorre fare molta attenzione perché le stoppate spesso riescono a spostare gli accenti facendo cambiare la percezione del ritmo nel corso della battuta, mettendo quindi a dura prova il compagno che sta eseguendo la parte melodica.

Le stoppate (o smorzate), come riportato nelle precedenti pagine, possono essere eseguite tramite allentamento della presa della mano sinistra (quando la pennata colpisce accordi che interessano soltanto le corde premute, oppure – meglio ancora – accordi in barrè), o con il taglio del palmo della mano destra nell’attimo immediatamente successivo alla pennata.

Nei ritmi particolarmente lenti i suoni possono essere smorzati con la sinistra anche con accordi contenenti note con corde a vuoto. In tal caso ci si aiuta con il mignolo ponendolo leggermente per un istante sopra le sei corde.

Qui sotto vengono riportati soltanto alcuni fra gli innumerevoli “ritmi stoppati”.

Primo ritmo stoppato

(o anche “ritmo smorzato”, sia per questo che per gli altri successivi):

Nel presente ritmo (4/4) le quattro pennate sono tutte stoppate e con lo stesso valore. Questo è certamente un “non ritmo” e va quindi caratterizzato. Possiamo agire variando l’intensità delle pennate, accentando il primo tempo e rendendo meno sonori gli altri tre.

I puntini sopra le note significano, per l’appunto, che gli accordi debbono essere suonati “staccati”.

Scarica il ritmo audio midi del ritmo stoppato n° 1

Ritmo stoppato 1

Secondo ritmo stoppato

Questo ritmo, a differenza del primo, ha le pennate stoppate soltanto nel secondo e quarto movimento.

I punti sopra le note indicano, per l’appunto, lo “staccato”..

Scarica il file audio midi del ritmo stoppato n° 2 – ascolta il ritmo stoppato n° 2 a velocità più sostenuta

Ritmo stoppato n° 2

Terzo ritmo stoppato

Il ritmo di questa sezione, come il primo, ha tutte le pennate stoppate ma alterna i bassi con gli accordi completi.

Non occorre precisione nel prendere i giusti bassi, che possono essere 2 e 3 assieme, o addirittura anche uno solo, qualsiasi esso sia. Nel caso del Re maggiore-minore o di altri accordi con uno o più bassi fuori tono, invece, occorre colpire in modo giusto le varie corde.

Scarica il file audio midi del terzo ritmo stoppato – ascolta il terzo ritmo stoppato a velocità più sostenuta

Ritmo stoppato n° 3

Quarto ritmo stoppato

I due ritmi che andiamo a descrivere hanno due movimenti smorzati: nel n° 4a vengono stoppate le prime crome del secondo e quarto movimento, mentre nel 4b vengono smorzate tutte le crome. Ascoltate bene la differenza tra essi.

Scarica il file audio midi del ritmo stoppato 4aascolta il ritmo a velocità più sostenuta.

Scarica il file audio midi del ritmo stoppato 4bascolta il ritmo a velocità più sostenuta.

ritmo stoppato n° 4
Ritmo stoppato n° 4b

Quinto ritmo stoppato

I due ritmi successivi (5a e 5b), come in quelli precedenti, hanno due movimenti smorzati: nel n° 5a vengono stoppate le prime crome del secondo movimento e le semiminime del quarto movimento (le semiminime perdono quindi il loro valore acquistando una pausa), mentre nel 5b la differenza sta soltanto nel fatto che vengono smorzate entrambe le crome del secondo movimento. Ascoltate bene la differenza tra essi.

Scarica il file audio midi del ritmo stoppato 5aascolta il ritmo a velocità più sostenuta.

Scarica il file audio midi del ritmo stoppato 5bascolta il ritmo a velocità più sostenuta.

Ritmo stoppato n° 5a
Ritmo stoppato n° 5b

Sesto ritmo stoppato

I due ritmi successivi (6a e 6b), come quelli (5a-b) appena visti sopra, hanno due movimenti smorzati: nel n° 6a vengono smorzate le prime crome del secondo e quarto movimento, mentre nel 6b la differenza sta nel fatto che vengono stoppate entrambe le crome dei movimenti interessati.

Ascoltarne attentamente la differenza – e capirla – è di fondamentale importanza perché aiuta l’orecchio alla percezione “un po’ più raffinata” del ritmo.

Le pennate sono tutte alternate e scorrono senza problemi ma – volendo, se la canzone da accompagnare è abbastanza lenta – si possono impiegare anche tutte pennate in giù.

Scarica il file audio midi del ritmo stoppato 6aascolta il ritmo a velocità più sostenuta.

Scarica il file audio midi del ritmo stoppato 6bascolta il ritmo a velocità più sostenuta.

Ritmo stoppato n° 6a

Ritmo stoppato n° 6b

Cinque esercizi di ritmo elementare

I primi cinque esercizi di ritmica per chitarra (esercizi progressivi)

Esercizio ritmico n° 1 in Re minore

(non coinvolgete la sesta corda, che non appartiene all’accordo).

Gli accordi maggiori saranno indicati con il solo nome (esempio: Do maggiore = Do)

Si raccomanda di accentare bene tutte le prime pennate di ogni battuta, battere il piede e di contare ad alta voce in tutti gli esercizi.

Scarica il midi file dell’esercizio n° 1

Esercizio n° 1 in Re minore

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Esercizio di ritmica n° 2

In Re minore non coinvolgete la sesta corda perché non appartiene al Re minore.

Per quanto riguarda il La7, essa appartiene all’accordo ma per adesso escludetela per non essere costretti a controllare la sua vibrazione, che risulta più forte delle altre corde).

L’esercizio consiste  nel calibrare i due accenti (primo e secondo tempo di ogni misura, ovvero prima e seconda pennata di ogni misura).

Abituarsi a cambiare agevolmente questi due accordi è di fondamentale importanza, perché tale sequenza, Re (maggiore o minore) e La7, la incontrerete spessissimo in quasi tutte le canzoni.

Per sequenza non intendo quella riferita ai nomi assoluti dei due accordi ma alla sequenza “Tonica e Settima di dominante”, ovvero: DO e Sol7, Mi e Si7, Fa e Do7, Sol e Re7, La e Mi7, Si e Fa#7.

Accentate bene la prima pennata. Prima di impiegare il metronomo fate qualche esercizio svincolandovi dalla metrica del tempo.

L’esercizio non si deve limitare alle pennate sul Rem e La7 ma su tutti gli accordi minori e maggiori seguiti dalla rispettiva dominante (ho semplificato non chiamandola “settima di dominante”).

Quando passate da un accordo all’altro (dalla tonica alla dominante e viceversa) cercate di captarne e memorizzarne l’emozione … è importante: L’accordo di settima ci dà una certa ansia, e l’emozione che ci provoca è quella incitarci a ritornare di nuovo sulla Tonica. Fateci caso perché la cosa è di fondamentale importanza! Se non sentite quello specifico richiamo … riprovate … e riprovate … e riprovate di nuovo …

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Esercizio ritmico n° 2

Esercizio n° 3 in Do Maggiore

L’esercizio vi abitua oltre al cambiamento di accordo, che deve essere tempestivo, all’ascolto delle emozioni provocate dai vari passaggi: nello specifico “dalla Tonica alla dominante”, dalla “Tonica alla sottodominante” e poi, tramite la dominante, di nuovo alla Tonica.

Memorizzate bene queste emozioni e sarete già un bel pezzo avanti per quando dovrete ricercare gli accordi di una canzone. Queste combinazioni di accordi si trovano spessissimo. Imparatele in tutte le tonalità … a pappagallo.

Il Re maggiore avrà il La7 come dominante ed il Sol Maggiore come sottodominante … ecc … Una regola – della serva, ma efficientissima – per averle immediatamente presenti è quella di contare gli accordi sulle cinque dita della mano a partire dal pollice, che indicheremo come tonica. Perciò se la Tonica la facciamo combinare con il pollice, la dominante sarà sempre sul mignolo e la sottodominante sull’anulare. In altre parole, se abbiamo un Do (Tonica), un Sol7 (dominante) ed un Fa (sottodominante) e vogliamo cambiare la loro sequenza in un’altra tonalità (ad esempio in Sol), facciamo come segue: Il Sol sarà la nuova tonica (pollice), il Re7 la nuova dominante (mignolo) ed il Do la nuova sottodominante.

Attenzione a non abusare di questa regola per trasportare tutti gli accordi perché non funziona sempre: mentre la dominante e la sottodominante si trovano sempre al quinto e quarto grado (mignolo e anulare), le stesse, e gli altri accordi, potrebbero talvolta risultare alterati di mezzo tono: infatti, preventivamente sappiate che la sottodominante di Fa (all’anulare), pur essendo al quarto grado non è un Si ma un Sib. Stessa cosa per giri di accordi aventi per tonica il Si: non troveremo il Fa come dominante ma il Fa#. Perché? Spiegare il perché in questa pagina sarebbe fuori luogo. Occorre studiare la formazione delle scale e degli accordi, sempre in questo corso di chitarra.

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Esercizio ritmico n° 3

Esercizio ritmico n° 4

(con passaggio da minore a maggiore)

Lo specifico esercizio (Mi minore e Mi maggiore) è molto semplice perché trattasi di aggiungere o togliere il dito n° 1 (l’indice, ma è meglio chiamarlo con il numero 1 dato che appartiene alla mano sinistra).

Questo vi farà capire la differenza tra un accordo minore ed il suo corrispettivo maggiore. Il primo ha un’armonia triste, mentre l’altro la rende più allegra.

Per adesso la mano destra deve soltanto occuparsi di dare due pennate per battuta (una vigorosa ed una debole, entrambe verso il basso).

Abituatevi a battere il piede ad ogni movimento: fare questo, per adesso, è fin troppo facile … ma quando inseriremo altri tempi deboli (in ottavi, sedicesimi e terzine) saranno guai! Ma con un po’ di buona volontà certamente si supereranno i vari ostacoli.

Scarica il midi file dell’esercizio n° 4

Esercizio n° 4 con passaggio da minore a maggiore

Esercizio di ritmica n° 5 in La minore

Attenzione! Non fatevi confondere dal fatto che, se il primo accordo è Mi maggiore, il pezzo è considerato in Mi maggiore! Non è così: ascoltate bene la sequenza e sentirete che l’emozione che vi dà il senso di riposo ed appagamento avviene con l’ultima pennata (La minore).

Memorizzate l’emozione provocata dal cambio di accordi Lam – Mi7 – Lam, assai comune nei pezzi musicali (come pure i vari trasporti tipo “Mim – Si7 – Mim”, “Rem – La7 – Rem” ecc…)

In questo esercizio, nonostante le pennate siano ancora tutte in giù, avviene qualcosa di diverso: aumentando la velocità vi accorgerete di effettuare un ritmo vero e proprio. Magari, all’inizio, provatelo con il solo accordo di Mi maggiore aumentando gradatamente la velocità.

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Esercizio di ritmica n° 5

Seconda serie di esercizi di ritmica per chitarra

Esercizi di ritmica per chitarra (esercizi progressivi)

Esercizio n° 6 di ritmica

Questo esercizio, riguardo alla ritmica, è identico a quello precedente ma ha una successione di accordi diversa.

Siamo ancora alle fasi iniziali e la pennata è ancora diretta soltanto verso il basso.

Per quanto riguarda l’accordo di Sol minore, se non siete ancora avvezzi al barrè, accontentatevi di eseguirlo con mezzo barrè (dito indice sulle prime tre corde del terzo tasto), e lavorate sulle quattro prime corde.

Provate anche ad esercitarvi in tutte le tonalità trasportando gli accordi. Anche quello di trasportare gli accordi in altre tonalità è un buon esercizio: ma come fare? I musicisti li trasportano in qualsiasi tonalità mentre li stanno leggendo.

I principianti debbono trovare degli stratagemmi: uno fra questi è quello di contare le note sulle dita avendo come riferimento i gradi della scala naturale.

Tutto risulterebbe facile se i toni tra un grado e l’altro fossero tutti uguali, invece così non è. C’è un tono fra una nota e l’altra con eccezione tra quelle che si trovano tra il 3° e 4° grado ed il 7° e l’8°. Perciò se abbiamo una canzone con “Do, Sol7, Do, FA, Do, Sol7, Do” e vogliamo trasportarla in Fa avremo: “Fa, Do7, Fa, Sib, Fa, Do7, Fa”.

Se non avessimo tenuto conto delle due eccezioni avremmo fatto un errore enorme acquisendo una sequenza di “Fa, Do7, Fa, Si, Fa, Do7, Fa”.

Abituatevi quindi a ragionare in toni e semitoni nelle varie sequenze di accordi. Agli inizi è un po’ difficile ma con un po’ di pratica si raggiungeranno buoni risultati.

Tutto questo popò di ragionamento, o conta “della serva”, non è certamente persuasivo come dovrebbe essere (si veda la teoria della musica, la formazione delle scale e degli accordi di questo sito) ma aiuta molto a chi non ha una formazione di base ben solida.

Scarica il file midi dell’esercizio n° 6

Esercizio n° 6 di ritmica

Esercizio n° 6 di ritmica

Esercizio n° 7 di ritmica

Anche il seguente esercizio deve essere eseguito con pennate verso il basso.

Adesso cercate di aumentare leggermente la velocità e allo stesso tempo di controllare che si dia sempre una pennata accentata ed una più debole.

Cercate di fare in modo che la differenza tra la le due pennate sia sempre la stessa.

Provare anche con altre sequenze: ad esempio “La, Lam, Mim, La, Lam, Mi, La” oppure “Sol, Solm, Rem, Sol, Solm, Re, Sol” … ecc..

Scarica il file midi dell’esercizio n° 7

Esercizio n° 7 di ritmica

Tab esercizio n° 7

Esercizio n° 8 di ritmica

Questo esercizio si presenta con tre giri di accordi: il primo è in tonalità di Mi maggiore, il secondo in Sol ed il terzo in Do.

Si raccomanda di ascoltare l’emozione provocata al passaggio dalla Tonica alla Dominante e, quindi, quella provocata dal ritorno alla Tonica.

Come già illustrato nella pagina precedente, il passaggio dalla tonica alla Settima di dominante provoca in noi uno stato di attesa e di inappagamento incitandoci a ritornare alla Tonica, che ci dà il senso di chiusura, di riposo, di appagamento, di calma … ecc.

Se riuscite ad avere le stesse emozioni con tutti e tre i giri di accordi vuol dire che in quanto ad “orecchio” siete un bel pezzo avanti.

Ognuno di questi giri ha gli accordi collegati in strettissima armonia. Nelle canzoni di tutti i tempi raramente può capitare di trovare un Mi maggiore senza un Si7, oppure un Sol maggiore senza il rispettivo Re7, o il Do maggiore senza il suo Sol7 … o il Fa maggiore senza il Do7, o … continuate voi perché quello delle relatività è un ottimo esercizio!

Si raccomanda, come sempre, di battere il piede e di contare ad alta voce.

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Esercizio n° 8 di ritmica

Tab esercizio n° 8

Esercizio ritmico n° 9

Questo esercizio, a differenza dei precedenti, si esegue in 4/4.

Affrontandolo a moto lento sembrerà uguale a quelli in 2/4 ma non è così: adesso l’accento cade ogni quattro movimenti, mentre prima si alternava continuamente.

Aumentando gradatamente la velocità vi accorgerete della notevole differenza. Questa differenza per adesso è alquanto sensibile ma dovrete fare molto esercizio perché più tardi incontrerete un’altro accento da inserire nel terzo movimento (terzo tempo, terza pennata) che dovrà essere misuratamente più debole in modo da essere distinto dall’altro (quello principale, quello sulla prima pennata di ogni battuta).

All’inizio preoccupatevi soltanto della linea ritmica impiegando un solo accordo.

I tre giri di accordi sono simili, cioè la tonalità di Fa maggiore è stata trasportata in Do ed in Sol maggiore.

Nel battere il piede e nel contare ad alta voce fate attenzione alla seconda battuta, dove il piede batte quattro volte e la mano destra esegue solo due pennate (una forte ed una debole), mentre la voce pronuncerà continuamente i numeri “uno, due, tre, quattro”.

Prendete confidenza con i cambi di posizione della mano sinistra ed assorbitene le varie emozioni ad ogni passaggio di accordo e poi … quando confronterete le emozioni del presente esercizio con quello successivo (n° 10) avrete una graditissima sorpresa.

Scarica il file midi dell’esercizio n° 9

Esercizio ritmico n° 9

Tab esercizio n° 9

Esercizio n° 10

L’esercizio n° 10 ha la solita ritmica del n° 9 ma la sequenza di accordi vi risulterà assai più gradevole: memorizzatela bene perché è un “giro” di accordi comunissimo (per adesso non preoccupatevi del nome del giro). Se ne avete voglia cercate di eseguirlo in molte tonalità, oltre a quelle presentate nella figura.

Scarica il file midi dell’esercizio n° 10

Esercizio ritmico n° 9

Tab esercizio n° 7

Terze lezioni di chitarra ritmica

Varie lezioni di chitarra ritmica (esercizi progressivi)

Esercizio n° 11

Si tengano presenti le raccomandazioni sull’economia di movimento nel cambio delle posizioni della mano sinistra.

Nell’effettuare il cambio di accordo il pollice non si deve staccare dal manico della chitarra, ed il palmo della mano deve rimanere praticamente fermo: dovrete vedere muoversi soltanto le dita, che si spostano sui tasti per la formazione delle nuove posizioni.

In tonalità di Mi minore assicuratevi che durante il cambio di accordo il dito n° 2 debba rimanere fisso sullo stesso tasto (Si = secondo tasto, quinta corda).

In tonalità di La minore, volendo, potrete eseguire il Mi7 impiegando soltanto le dita n° 1 e 2, lasciando libera la seconda e quarta corda.

Per adesso la pennata è ancora da effettuarsi verso il basso: non abbiate fretta!

I tre gruppi di accordi sono in tonalità minore. Provateli anche in quella maggiore ed assorbitene la differenza emotiva: di tristezza nei toni minori e di vivacità ed allegria in quelli maggiori … di suspense ed attesa quelli di settima di dominante.

Non mi stancherò di ripetere che dovrete impiegare sempre il piede che batte sul pavimento e la ripetizione a voce alta dei tempi: uno, due, tre, quattro.

Più avanti cambieremo la conta vocale in “u-no, du-e, tre-e, qua-ttro” (oppure uno-and-due-and-tre-and-quattro, nonché uno+due+tre+quattro+, o qualche altro vostro più personalizzato tipo di conteggio) mentre la posizione del piede in movimento dovrà corrispondere a: u (posizione del piede che tocca completamente il pavimento) -no (posizione della punta del piede staccata dal pavimento nel momento della sua inversione di moto) ecc… Per adesso non preoccupiamoci … la chiariremo in seguito con figure ed esempi.

Il ritmo del presente esercizio, come tanti altri che si incontreranno in seguito, non lo troverete facilmente nelle varie canzoni. Lo scopo è solo quello di abituare il principiante a leggere la ritmica nello spartito.

Scarica il file midi dell’esercizio n° 11.

Esercizio n° 11 di chitarra ritmica

Esercizio n° 11

Esercizio n° 12

Per adesso continuate a dare soltanto pennate in giù perché è ancora necessario abituarsi alla conta dei tempi ed al battito del piede.

Incominciate a fare “orecchio” sulle variazioni degli accordi. Ormai sappiamo che in moltissimi brani dopo il Re maggiore (o minore) viene il La7, il quale richiama lo stesso Re. Dirò ancora di più: è assai raro che dopo una settima di dominante non venga la propria Tonica (La7-Re, Do7-Fa, Sol7- Do, Si7-Mi, ecc..

In questo esercizio appare anche il Si minore. Ebbene! Questo accordo appartiene (insieme al La, al La7, al Sol e ad altri che è bene non mettere ancora in ballo per non creare confusione) alla stessa famiglia del Re (primo giro di accordi). Di conseguenza, per via della relatività, il La minore appartiene alla famiglia del Do (secondo giro di accordi) … il Re minore appartiene alla famiglia del Fa (terzo giro di accordi).

Scarica il file midi dell’esercizio n° 12.

Esercizio n° 12

Esercizio n° 12

Esercizio n° 13

Questo esercizio ha la stessa linea ritmica di quello precedente ma con giri di accordi diversi. Significa che la mano destra fa gli stessi movimenti con gli stessi valori del precedente esercizio.

Scarica il file midi del’esercizio n° 13.

Esercizio n° 13:

Esercizio n° 13

Esercizio n° 14

Continuare (nel presente esercizio ed in quelli che lo susseguono) ad impiegare il movimento del piede ed a contare i tempi (uno, due, tre e quatto) ad alta voce senza farvi ingannare dall’indicazione puntata (il suono col punto).

Per sentire bene gli effetti del ritmo occorre che – via via – il tempo venga scandito a velocità sempre maggiore.

Se non ricordate la funzione del punto andate alla pagina del  “prolungamento della nota” (oppure potrete osservare la legatura di valore della seconda battuta, che ha lo stesso ruolo del punto).

Da adesso incomincia a diventare più difficile la coordinazione del movimento del piede con le pennate: esso deve battere sempre tutti i tempi (1, 2, 3, 4), come pure la voce li deve contare, ma le pennate vanno date soltanto nel tempo (movimento) indicato nello spartito.

Il primo cambio di posizione della  mano sinistra (Fa-Sib) metterà a dura prova coloro che non hanno ancora tanta confidenza con il barrè. Agli inizi vi accorgerete di sottoporre tendini e muscoli a grandi tensioni: ascoltate quella mano e tenetela rilassata al massimo. Riuscire a tenerla senza tensioni vi accorgerete che il passaggio dal Fa minore al Sib minore sarà molto più agevole.

Scarica il file midi dell’esercizio n° 14

Esercizio n° 14

Esercizio n° 14

Esercizio n° 15

L’esercizio n° 15, per quanto riguarda il movimento della mano destra, è più o meno simile a quello precedente. Cambiano invece gli accordi, che questa volta seguono una tonalità minore.

La settima di dominante nell’esercizio in modo minore è la stessa usata per le tonalità maggiori: crea sempre quello stato di attesa e quindi tende a far ritornare l’esecutore alla rispettiva tonica. Esistono altri tipi di accordi di settima ma hanno tutt’altro significato e danno emozioni del tutto diverse.

Scarica il file midi dell’esercizio n° 15

Esercizio n° 15

Esercizio n° 15

Quarto gruppo di esercizi di ritmo per chitarra

Un gruppo di esercizi di ritmo per chitarra (esercizi progressivi)

Esercizi n° 16a e 16b

L’esercizio n° 16, che si esegue come tutti gli altri illustrati nelle precedenti pagine, è stato duplicato modificandone soltanto le pennate: per la prima volta appare la pennata in su ma, come potrete osservare, ai fini del ritmo non cambia nulla (solo per adesso!).

Allora a cosa serve la pennata in su? Provate ad aumentare gradatamente la velocità impiegando soltanto quella in giù e ve ne accorgerete subito.

Per i ritmi veloci occorrono entrambe le pennate e … tuttavia … quella in su si renderà necessaria anche nei ritmi lentissimi perché la sua misurata modulazione darà colore ai vostri accompagnamenti. Ci saranno pennate che colpiscono tutte le corde, altre che colpiscono le corde inferiori, altre quelle superiori, altre soltanto i bassi, altre il cui suono verrà immediatamente stoppato. Lo smorzamento del suono dell’accordo si può effettuare con la mano sinistra ma spesso anche dalla stessa destra. Inoltre ci saranno anche note vibrate (anche con le stesse dita della sinistra), altre che contemporaneamente (con grande abilità del chitarrista) eseguiranno melodia, ritmica ed armonia … ed altre … che riuscirete addirittura ad inventarvi!

Scarica il file midi dell’esercizio n° 16.

Esercizio n° 16

Esercizio n° 16b

Esercizio n° 16

Esercizio n° 17a e 17b

Come l’esercizio precedente il n° 17 è stato duplicato per mettere in evidenza la sola differenza della pennata.

Nei prossimi esercizi quando incontreremo pennate che si alternano (giù e su) queste verranno rappresentate con ottavi (crome).

Scarica il file midi dell’esercizio n° 17.

Esercizio n° 17

Esercizio n° 17b 

Esercizio n° 17

Esercizio n° 18

Eccoci arrivati agli ottavi. Qui incontreremo le pennate che si alterneranno in giù e su sulle corde della chitarra.

Scarica il file midi dell’esercizio n° 18.

Esercizio n° 18 

Esercizio n° 18

Esercizio n° 19

Questo esercizio è quasi uguale al precedente. Cambia soltanto la seconda misura. Comunque si suggerisce di eseguirlo anche con altri accordi.

Scarica il file midi dell’esercizio n° 19

Esercizio n° 19

Esercizio n° 19

Esercizi n° 20

Esercizio n° 20a

L’esercizio n° 20a ha gli stessi accordi del n° 19 ma con un ritmo alquanto diverso: vengono impiegate le terzine.

Questo studio serve a prendere anche confidenza nel fare contemporaneamente il movimento del piede e quello della mano destra.

Inizialmente troverete una certa difficoltà nel coordinarli, soprattutto quando incontrerete le terzine (si vedano le pagine 21, 22, 23 e 23-1 del  corso di teoria musicale del presente sito web.

Scarica il file midi dell’esercizio n° 20a

Esercizio n° 20

Esercizio n° 20

Esercizio n° 20b

L’esercizio n° 20b è identico al n° 20a. È bene esercitarsi anche nell’invertire le pennate sulle terzine, non tanto per questo specifico ritmo, ma per prepararsi alle numerosissime combinazioni di pennate dei ritmi, che molto spesso richiedono la ripetizione del verso del plettro (su, o giù).

Esercizio n° 20b 

Esercizio n° 20c

L’esercizio n° 20c, sia come accordi che come linea ritmica, è identico ai precedenti (20a e 20b) ma una cosa non deve scappare all’occhio (e neanche all’orecchio!): l’accento sulla semiminima.

Nel grafico sopra rappresentato abbiamo un tempo in due quarti, mentre qui uno in 4/4, cioè un accento ogni primo movimento della battuta. Perciò mentre nell’esercizio precedente tutte le semiminime sono accentate, qui quella del terzo tempo è debole. Più tardi conosceremo anche l’accento debole da impiegare sul terzo tempo del 4/4.

Esercizio n° 20c

Quinto gruppo di esercizi di ritmica per chitarra

Cinque esercizi di ritmica (esercizi progressivi per chitarra)

Esercizio n° 21: il Valzer

Per la prima volta incontriamo il tre tempi (nello specifico caso, il 3/4). Il ritmo è quello del valzer.

I puntini sopra le note indicano che le stesse devono essere eseguite “staccate”. Lo stacco si esegue allentando traumaticamente per un istante la pressione delle dita della mano sinistra sulle tre corde alte della chitarra (prima, seconda e terza corda) subito dopo aver eseguito le pennate in levare. Il grado di “stacco” può essere – in seguito – personalizzato a seconda dei gusti dell’individuo.

Il valzer vi permetterà molte configurazioni perché il suo ritmo copre più velocità: si va dal valzer inglese a quello viennese (rispettivamente valzer lento e veloce).

Potete iniziare con il metronomo a 60 battiti al minuto e sarete già assai vicini alla velocità del valzer lento (84-90 battiti al minuto, che corrispondono a 28-30 battute al minuto). Il Valzer viennese invece ha una velocità più o meno doppia di quello lento.

Per questo ritmo si consiglia anche di alternare l’impiego del plettro a quello delle dita della mano destra. Il secondo risulta più pulito interessando soltanto le specifiche note (ognuna per dito), specialmente sulla linea del basso.

Scarica il file midi dell’esercizio del valzer n° 21: valzer lentovalzer veloce

Esercizio n° 21

Esercizio n° 22

Questo esercizio, un comunissimo giro armonico, non presenta particolari difficoltà. Si consiglia di eseguirlo in più tonalità, anche in quelle non riportate nell’illustrazione.

Scarica il file midi dell’esercizio n° 22.

Esercizio n° 22 

Esercizio n° 22

Esercizio n° 23

Per la prima volta incontriamo i sedicesimi.

State ancora battendo il piede sul pavimento insieme al metronomo, mentre continuate a contare ad alta voce “uno- due – tre – quattro”? Bene! Da adesso però la cosa incomincia a farsi assai più complicata.

Per imparare bene a coordinare il movimenti del piede con quelli della mano, e con la conta dei tempi ad alta voce, è bene incominciare di nuovo a praticare il rallentamento.

Nei primi esercizi di questa sezione si trovavano soltanto i quarti e, quindi, non incontravamo nessuna difficoltà perché tutto combinava perfettamente (metronomo, pennata e battito del piede). Poi, quando incominciavano a presentarsi gli ottavi (crome) la cosa diventava un po’ più articolata ed il battito del piede non sempre corrispondeva alla pennata.

Nell’esercizio n° 23 si debbono eseguire per ogni battuta una semiminima (un quarto), quattro semicrome (sedicesimi), una semiminima e due crome (ottavi). Occorrerà perciò cambiare sistema di conta: non più “uno, due, tre, quattro” ma “u-no, du-e, tre-e, qua-ttro”, oppure (ancora meglio per i principianti) “u-u-no-o, du-u-e-e, tre-e-e-e. qua-a-ttro-o”.

In relazione al nuovo sistema di conta, quando il piede colpisce il pavimento, il suo primo battito dovrà corrispondere ad “u”, mentre la sua punta alzata dovrà corrispondere a “no” e così via con il resto dei tempi della battuta (il secondo battito del piede dovrà corrispondere a “du”, mentre la sua punta alzata dovrà corrispondere a “e”).

Ricapitolando, nel 2/4, 3/4, 4/4, ecc…. il piede dovrà battere sul pavimento un numero di volte uguale a quello indicato nello spartito, mentre la mano dovrà fare un numero superiore di pennate che, per l’appunto, dipenderà dalle crome e semicrome inserite nella battuta (saranno comprese anche le pause che spesso verranno eseguite con pennate a vuoto, in su o giù).

Scarica il file midi dell’esercizio n° 23.

Esercizio n° 23

Esercizio n° 24: un’elementare Bossa Nova

Con il presente esercizio incominciamo ad eseguire una semplicissima Bossa Nova.

Cercate di mettere in perfetto sincronismo i battiti del piede, la conta ad alta voce e i movimenti della mano che esegue le pennate in giù e su.

Iniziate a rallentamento senza preoccuparvi di “sentire” subito il ritmo. Quello che conta è la coordinazione di ciò che è stato appena detto e, una volta assimilata la meccanizzazione a processo lento dovrete – via via – aumentarne la velocità di esecuzione.

Fate particolare attenzione alle due pause (quarto movimento della prima misura e secondo movimento della seconda misura), che si fanno più difficili perché poste in corrispondenza del battito del piede (si veda la sezione Teoria musicale “sincope e contrattempo“).

La tonalità è in  Mim9. L’accordo è semplicissimo: fate un Re maggiore, poi spostate il dito n° 1 (indice) sul secondo tasto della quarta coda (Mi). Quello stesso dito (l’accordo lo permette) potrete spostarlo anche nella quinta corda nel solito tasto (Si) permettendovi così alternare le note basse.

Da ora in poi aspettatevi di trovare esercizi ove si presentano pause anche sui tempi forti, nonché accenti su quelli deboli. Sono infatti queste pause (più o meno corte) e questi accenti (più o meno personalizzati) a caratterizzare un ritmo. Riflettete su quella pausa: in essa non è indicata la pennata, ma consideratela a tutti gli effetti come tale e cioè una “pennata a vuoto” in giù.

Scarica i file audio dell’esercizio n° 24: lentolentissimo

Esercizio n° 24

Esercizio n° 25

Scarica il file audio dell’esercizio n° 25: lento  – lentissimo

Esercizio n° 25

Sesto gruppo di esercizi di ritmica per chitarra

Sesto gruppo di esercizi di ritmica da eseguire con la chitarra

Esercizio n° 26

Nei prossimi esercizi sarà sempre più frequente l’impiego della pausa in sostituzione della pennata (talvolta di quella in giù, altre volte in su): L’esercizio n° 26 è uno fra questi.

La cosa si fa difficile quando la pausa capita in un tempo forte, creando il contrattempo.

A quel punto, per chi non ha tanta confidenza con i ritmi, sono dolori! Nel caso di questo esercizio le pennate che dovrebbero essere deboli si presenteranno come accentate nel terzo e quarto movimento per la presenza di queste due pause nel momento in cui batte il metronomo, in cui batte il piede, nonché nella conta del “Tre- e” e “Qua-ttro” (accenti che dovrebbero cadere sulla prima parte del numero: “Tre” e “Qua”).

Ma la difficoltà generata dalla pausa non finisce qui. Per adesso l’accordo colpito prima della pausa lo lasciamo suonare nonostante la presenza di quest’ultima. Più avanti incontreremo dei ritmi la cui pausa dovrà essere reale e, quindi, occorrerà stoppare l’accordo appena suonato precedentemente: con la mano sinistra se si tratta di un barrè (tecnica abbastanza facile), con la destra se l’accordo ha corde a vuoto. Nel secondo caso sarà il bordo del palmo della mano destra a stoppare il suono.

Scarica il file midi dell’esercizio n° 26: n° 26 e n° 26 moto lento.

Esercizio n° 26

Esercizio n° 27

Questo studio abitua l’allievo a colpire con la pennata (sempre in giù) le giuste corde alte e la giusta nota bassa corrispondente all’accordo.

Mano a mano che si acquisisce velocità diventerà sempre più difficile azzeccare la nota indicata, tuttavia se vengono colpite più corde (sia le alte che le basse) il ritmo rimane gradevole e – aggiungerei – personalizzato e più ricco: Occorre però fare particolare attenzione quando si arriva alla terza misura, dove la sesta corda a vuoto (Mi), non appartenendo all’accordo di Re minore, non deve essere suonata.

Scarica il file midi dell’esercizio n° 27.

Esercizio n° 27

Esercizio n° 28

Nello studio n° 28 si presentano per la prima volta le combinazioni di quarti, ottavi, ottavi con punto e sedicesimi.

Il semplice giro di accordi permette di approfondire meglio la linea ritmica, che incomincia a farsi un po’ più articolata.

L’esercizio è stato praticamente duplicato, con l’eccezione del terzo e quarto tempo della seconda battuta. La seconda parte serve soprattutto a far capire bene la differenza con la prima.

Scarica il file midi dell’esercizio.

Esercizio n° 28

Esercizio n° 29

Il presente studio è un tempo, cosiddetto, “terzinato”. A seconda della velocità della canzone, o delle caratteristiche che si vogliono dare al ritmo, possono essere configurate diverse sequenze e modi di pennata.

Nell’esercizio n° 29b invece le pennate debbono essere tutte in giù. Non ha importanza il fatto che debbano essere colpite proprio le corde indicate nello spartito, tuttavia bisogna fare attenzione non colpire la sesta corda quando si esegue l’accordo del Re minore.

Scarica i file midi degli esercizi: 29a29b

Esercizio n° 29 a

Esercizio n° 29 a 

Esercizi n° 30a e 30b

Errata corrige: Quel LA, come chiaramente presentato sul rigo musicale è un Lam.

Si raccomanda di eseguire gli esercizi (giri armonici) anche in altre tonalità: RE, SIm, MIm, La7, RE …

Scarica i file midi degli esercizi n° 30a e 30b

Esercizio n° 30 a

Esercizio n° 30 b