Testo e accordi di Il sale della terra di Luciano Ligabue

Il sale della terra – descrizione, testo e accordi della canzone di Luciano Ligabue

Luciano Ligabue, titolare di Siamo come siamo
Luciano Ligabue, titolare di Siamo come siamo

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Il sale della terra

Il sale della terra è una canzone scritta e cantata da Luciano Ligabue.

Il brano, estratto come primo singolo da uno degli album di inediti del cantautore (esattamente il decimo – Studio Mondovisione), fece la sua prima uscita il 26 novembre 2013.

Il sale sulla terra fu distribuito in download informatico ad iniziare dal 5 settembre 2013. Nel mese successivo uscì in CD singolo e vinile 7″ (1º ottobre).

Il significato nei versi della canzone

Il testo del brano si riferisce alla crisi economica, intesa come sociale e di comportamento.

L’autore vi ha anche inserito parole sulla ricerca del potere ad ogni costo e che, una volta acquisito, si fa di tutto per poterlo mantenere e sempre ad ogni costo.

Altri versi della canzone si riferiscono invece al vangelo di Matteo (Matteo, 5:13): “Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli si renderà il sapore?”

Il testo continua con lo spunto dal naufragio presso il Giglio della Costa Concordia: “Siamo il capitano che vi fa l’inchino / siamo la ragazza nel bel mezzo dell’inchino / siamo i trucchi nuovi per i maghi vecchi”.

Altri versi sono riferiti alla politica: “siamo la promessa che non costa niente”, ovvero quella elettorale.

Il valore simbolico del sale

Il sale viene comunemente consumato per condire gli alimenti ma, talvolta è usato per sterilizzare il terreno. Il sale simboleggia l’inaridimento dell’attuale società, quasi sempre resa sterile dalle nostre performance.

Il video

Il videoclip de Il Sale della terra fece la sua prima apparizione il 5 settembre 2013, insieme al lancio del singolo via antenne e scaricabile in download digitale.

Nel video, che fu realizzato nelle strade di New York, appare una marea di persone che si riversa sulla strada, tra cui spunta lo stesso Ligabue.

In basso, per tutto il video, si legge il testo della canzone le cui parole scorrono dando l’idea che il clip dovesse terminare da un momento all’altro, proprio come nei film o come nelle notizie dell’ultima ora dei telegiornali.

(Tutte le notizie da Wikipedia)

Testo e accordi di Siamo chi siamo di Luciano Ligabue

Siamo come siamo – descrizione, testo e accordi della canzone di Luciano Ligabue

Luciano Ligabue, titolare di Siamo come siamo
Luciano Ligabue, titolare di Siamo come siamo

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Siamo chi siamo

Siamo chi siamo è una canzone pubblicata il 29 agosto 2014 dal cantautore Luciano Ligabue. Il brano è il quinto estratto dal suo decimo album (Studio Mondovisione).

Il testo di Siamo come siamo ha un contenuto molto introspettivo, ed è uscito come un inno generazionale atto a stimolare gli animi di coloro che sono alla perpetua ricerca di una propria identità. Un’identità, in cui riconoscersi, da poter accettare in pieno.

L’artista subito nei primi versi della canzone si riferisce alla Divina Commedia di Dante ed alla poesia di San Martino del Carducci.

Video musicale

Esiste un videoclip di Siamo come siamo, registrato da Riccardo Guernieri, in cui appare per primo Ligabue in viaggio.

Nel video si notano – insieme allo stesso cantautore, seduto dietro una scrivania – dei tag ed alcune scritte sui muri.

Anche questo video, come del resto la precedente canzone (muro del suono) uscita appena un mese prima, ha suscitato animate discussioni ed alcune polemiche da parte di Associazioni. Quella del Luglio colpiva gli avvocati, mentre il presente brano gli animalisti che, che lo accusarono (e denunciarono) per aver pubblicizzato in modo occulto un pellicciotto di Roberto Cavalli. Naturalmente Ligabue negò qualsiasi tipo di propaganda.

Il testo del brano

Conosco una ragazza di Torino

Che ha un occhio mezzo vuoto e un occhio pieno

E parla sempre di partire

Senza posti in cui andare

Prendere soltanto il primo volo

Siamo chi siamo

Siamo arrivati qui come eravamo

Abbiamo parcheggiato fuori mano

Si sente una canzone da lontano

Nel mezzo del cammini di nostra vita

Mi ritrovai a non aver capito

Ma poi ci fu una distrazione

O forse fu un’insolazione

A dirmi non c’è niente da capire

Di tutte quelle strade

Averne presa una

Per tutti quegli incroci

Nessuna indicazione

Di tutte quelle strade

Trovarsi a farne una

Qualcuno ci avrà messi lì

Siamo chi siamo

Un giorno c’era un doppio arcobaleno

… … …

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Testo e accordi di Il muro del suono di Luciano Ligabue

Il muro del suono – Descrizione, testo e accordi della canzone di Antonio Ligabue

Antonio Ligabue mentre suona
Antonio Ligabue mentre suona

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La barriera del suono, comunemente intesa come “muro del suono” indica la difficoltà, per qualsiasi mezzo a motore, di raggiungere o superare la velocità del suono (intorno ai 1192 km/h).

Antonio Ligabue ha pensato bene di scrivere un brano musicale sul muro del suono ma con un condimento abbastanza impepato.

Descrizione de “Il muro del suono” di Luciano Ligabue

La canzone in esame, appartenente alla prima traccia estratta dal disco, non è altro che una ballata rock tra le più classiche.

Nel brano Ligabue descrive le cose che nel mondo non vanno assolutamente bene, soprattutto a causa del menefreghismo di coloro che lo vivono.  Per tal motivo chiede all’Uomo, non senza  retorica, di avere la forza di rompere il muro del suono e, quindi, di dare uno scossone per poter finalmente cambiare direzione.

L’uscita del “Il muro del suono” si portò a seguito accese discussioni creando polemiche anche da parte dell’Unione Giovani Avvocati Italiani. Infatti nel luglio del 2014, in comunicato ufficiale, la stessa Associazione dichiarò: “amareggiati per la negativa rappresentazione degli avvocati”. Nello scritto c’era anche l’aggravante – riferita alle emittenti, nonché ai media nazionali e organizzatori di concerti dello stesso Ligabue – di trasmettere e parlarne molto frequentemente.

Il verso contestato

«La giustizia che aspetti è uguale per tutti, ma le sentenze sono un pelo in ritardo, avvocati che alzano il calice al cielo sentendosi Dio.», a cui Luciano rispose che “il diritto di critica è un bene primario, gli artisti dovrebbero esercitarlo molto di più e con la massima libertà”.

Il risultato della polemica: a fine luglio 2014, il nuovo brano di Ligabue è stato il più trasmesso dalle nostre radio (notizie da Wikipedia).

Il testo de Il muro del suono

Sotto gli occhi da sempre
Distratti del mondo
Sotto i colpi di spugna
Di una democrazia
C’è chi visse sperando
E chi disperando
E c’è chi visse comunque morendo
C’è chi riesce a dormire
Comunque sia andata
Comunque sia
Sotto gli occhi annoiati e
Distratti del mondo
La pallottola è in canna
In bella calligrafia
La giustizia che aspetti
È uguale per tutti
Ma le sentenze sono un pelo in ritardo
Avvocati che alzano
Il calice al cielo
Sentendosi dio
C’è qualcuno che può rompere … scarica il file in alto con testo e accordi

Accordi Chitarra – 10 canzoni facili da eseguire sul momento

Accordi Chitarra – canzoni facili da accompagnare

Canzoni facili da suonare con la chitarra
Canzoni facili da suonare con la chitarra

Anche se avete imparato soltanto alcuni accordi – intendo quelli di base, magari con un ulteriore e veloce ripassino – nella sezione accordi di questo sito web (gli accordi nella chitarra e loro formazione), molto probabilmente starete cercando brani facili da eseguire.

Ebbene! In questa pagina potrete già cantare, con i giusti accordi, brani musicali di buon gradimento.

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Imbracciate le chitarre e gettatevi felici e spensierati nel canto!

Come suonarli correttamente

Naturalmente, come già sopra accennato, starete cercando qualche facilissimo brano musicale da eseguire. Siete nel posto giusto perché questa pagina contiene i link per poter raggiungere dette canzoni, provviste di testo, accordi e note informative riguardo gli autori ed i contenuti, nonché notizie sulla casa discografica. Se non siete ancora all’altezza della situazione il consiglio è quello di iniziare il corso (tutto free) di questo sito web alla pagina Lezioni di chitarra

10 canzoni facili da suonare scelti per i principianti

Testo e accordi di Ho imparato a sognare dei Negrita

Ho imparato a sognare dei Negrita

La band musicale dei Negrita

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Il testo di Ho imparato a sognare

Ho imparato a sognare è un brano scritto e cantato dai Negrita ed interpretato anche da Fiorella Mannoia. Per la cantante fu inciso in un singolo estratto dall’album di cover “Ho imparato a sognare”, della stessa Mannoia, uscito dalla Sony Music il 6 novembre 2009. Per l’appunto il brano interpretato da lei è una cover dell’omonima canzone della band musicale Negrita.

Di ”Ho imparato a sognare” è in circolazione anche un videoclip diretto dal registra Gaetano Morbioli, specializzato in questo genere di presentazione.

Lo stesso brano uscì poi dagli studi della Sony Music il 24 settembre del 2013 nella compilation Pink Is Good, con la partecipazione di Fiorella Mannoia. Tutto il ricavato fu devoluto a favore della Fondazione di Umberto Veronesi per la lotta contro il tumore al seno.

Album da cui fu estratto il brano

L’album, che riporta lo stesso titolo della canzone, raccoglie altre 9 celebre celebri cover di band e cantautori nazionali, tra cui Renato Zero, Lucio Battisti, The Rokes, Cesare Cremonini,Tiziano Ferro, i Negrita ed i Negramaro. L’album comprende anche due bonus track: Caffè nero bollente, nuova versione e, L’amore si odia cantato in duetto con Noemi.

Il testo di Ho imparato a sognare

Ho imparato a sognare
Che non ero bambino
Che non ero neanche un’età
Quando un giorno di scuola
Mi durava una vita
E il mio mondo finiva un po là
Tra quel prete palloso
Che ci dava da fare
E il pallone che andava
Come fosse a motore
C’era chi era incapace a sognare
E chi sognava già
Ho imparato a sognare
E ho iniziato a sperare
Che chi c’ha avere avrà
Ho imparato a sognare
Quando un sogno è un cannone
Che se sogni
Ne ammazzi metà
Quando inizi a capire
Che sei solo e in mutande
Quando inizi a capire
Che tutto è più grande
C’ era chi era incapace a sognare
E chi sognava già
Tra una botta che prendo
E una botta che dò
Tra un amico che perdo
E un amico che avrò
Che se cado una volta
Una volta cadrò
E da terra, da lì m’alzerò
C’è che ormai che ho imparato a sognare non…

Testo e accordi di Come si cambia di Fiorella Mannoia

Come si cambia di Fiorella Mannoia

La cantante Fiorella Mannoia

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Informazioni generiche sulla canzone della Mannoia

Come si cambia, è una canzone cantata da Fiorella Mannoia e presentata dalla stessa cantante al Festival di Sanremo nel 1984. Il brano fu inciso in un 45 giri, nel cui lato B c’è Fai piano.

“Come si cambia” nella popolare manifestazione sanremese si classificò soltanto al quattordicesimo posto. Nonostante ciò ebbe un buon successo nelle vendite, dando un’importante spinta alla carriera di Fiorella, che in un’intervista dichiarò: «Come si cambia è stato il pezzo che mi ha fatto capire che cantare era ormai diventato il mio mestiere. E soprattutto, ho capito che la mia vocazione era quella di toccare la corda delle emozioni»

Altre interpretazioni

Il brano fu cantato dalla stessa Fiorella Mannoia in duetto con Noemi (Veronica Scopelliti) nell’album cover “Ho imparato a sognare tour”.

La stessa Noemi ne incise una versione cantata a cappella nell’album “Donne” insieme ai Neri per Caso.

Come si cambia fu poi inserito nella compilation delle 100 canzoni più belle del Festival.

Il testo di Come si cambia

Un pomeriggio della vita ad aspettare che qualcosa voli
Indovinare il viso di qualcuno che ti passa accanto
Tornare indietro un anno un giorno
Per vedere se per caso c’eri
E sentire in fondo al cuore un suono di cemento
Mentre ho già cambiato uomo un’altra volta

Come si cambia per non morire
Come si cambia per amore
Come si cambia per non soffrire
Come si cambia per ricominciare

Con gli occhi verdi e brillantina
Sei tu il duemila certo che verrò
Acida è la pioggia sopra le mie spalle nude
E dentro un taxi nella notte
Avere freddo e non sapere dove
Sopra un letto di bottiglie rotte strapazzarsi il cuore
E giocare a innamorarsi come prima

Come si cambia per non morire
Come si cambia per amore
Come si cambia per non soffrire
Come si cambia per ricominciare

Quante luci dentro hai già spento
Quante volte gli occhi hanno pianto
Quante le incertezze già perse

Come si cambia per non morire
Come si cambia

Sentire il soffio della vita
Su questo letto che fra poco vola
Toccarti il cuore con le dita
E non avere paura di capire
Che domani è un altro giorno

Come si cambia per non morire
Come si cambia per amore
Come si cambia per non soffrire
Come si cambia per ricominciare
Come si cambia per non morire

Testo e accordi di Radioattività dei Baustelle

Radioattività dei Baustelle

la band Baustelle (novembre 2016)
La band Baustelle nel novembre 2016 (foto da Wikipedia)

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Informazioni generiche sulla canzone dei Baustelle

La canzone Radioattività, pubblicata il 29 gennaio 2013, appartiene al primo album dei Baustelle intitolato Fantasma, in cui la stessa band assunse (insieme a Marco Tagliola, sound engineer) il ruolo relativo alla produzione.

In un’intervista Francesco Bianconi dichiarò che “… volevamo toglierci lo sfizio, forse ci sentiamo più sicuri, volevamo anche che ci fosse la nostra visione musicale a trecentosessanta gradi senza nessuno che facesse da filtro. In questo modo non c’è nessuna figura a cui delegare la responsabilità… e infatti è un lavoro grosso e importante che si traduce anche in ansie e fatica, ma va bene così.

Nell’album, composto da quattro canzoni, insieme a Radioattività troviamo: Maya colpisce ancora, Cristina e Il finale.

Il tema generale, comune a tutte e quattro le canzoni, è dedicato al tempo ma, a seconda dei brani, spazia tra l’amore, la morte, la spiritualità e l’assenza, interessando anche temi sociali.

Il titolo dell’album, “Fantasma”, come affermato dallo stesso Bianconi “sintetizza la nostra idea di tempo: è il passato che appare nel presente. Ma oggi anche il futuro è un fantasma, non ha contorni definiti che avrebbe avuto 25 anni fa. La parola fantasma evoca infinite suggestioni, da Edgar Allan Poe al Canto di Natale di Dickens, passando per la grafica della copertina, che si rifà ai film horror di quarant’anni fa. Ma il solo fantasma di cui avere paura è dentro di noi“.

Radioattività, insieme ad un’altra canzone dello stesso album (Il futuro), fu elaborata in versione strumentale per la colonna sonora de’ “I corpi estranei”, un film di Mirko Locatelli uscito nel 2013.

Per saperne di più seguire il link su Wikipedia

Il testo di Radioattività

Piove
sugli orizzonti sfocati
sui nostri tempi deviati
gocce di pioggia di Londra
vista dal basso, dall’ombra
sembra che il mondo le implori, sembra non cessino più, sembra una fine

Neve
che immobilizza i polmoni
che cristallizza pulsioni
neve del cielo di Mosca
non guarda in faccia nessuno
pare che il mondo l’adori
mondo che non prega più

Bisogna avere fede
navigare nello spazio siderale
presupporre l’aldilà
che siamo troppo avvezzi a stare male
a proteggerci dal sole
dalla radioattività

Giorni
in cui sembravi perduto
ed evocavi il passato
giorni che telefonavi
e mi lasciavi da sola
a brancolare nel buio
e dubitavi di me

Bisogna avere fede
navigare nello spazio siderale
superare l’aldilà
che siamo troppo avvezzi a stare male
a proteggerci dal sole
dalla radioattività

di stanchi simboli
di troppo tempo fa
oggi cambio pagina
chi vuole andare va

Bisogna avere fede
esplorare ogni spazio siderale
abolire l’aldilà
così ti stringo forte, grido amore
cerco il bene nell’orrore
e l’eterno nell’età.

Testo e accordi di Mio fratello è figlio unico di Rino Gaetano

La canzone di Rino Gaetano

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Informazioni generiche sulla canzone

Foto di Rino Gaetano
Un’immagine di Rino Gaetano (foto di Obbino)

“Mio fratello è figlio unico”, scritta e lanciata nel 1976 da Rino Gaetano, possiamo considerarla  come un invito ad essere sempre se stessi.

Il brano di Rino parla di Mario, un uomo che pur seguendo le mode – senza accanimento – ragiona con la propria testa.

Trattasi di una delle canzoni più popolari di Rino Gaetano, che ci emoziona facendoci fare un bellissimo salto indietro nel tempo. Proprio così: ci emoziona! La voce di Rino appare schietta e sincera, proveniente dal cuore. Ascoltandola ci accorgiamo che non si tratta di strofe finte e ipocrite ma di versi pieni di significato, che hanno sapore di storia.

Io stesso, che ho vissuto gli anni Settanta, ogni volta che l’ascolto vengo proiettato in quell’epoca.

La canzone in esame appartiene all’omonimo album (il secondo) di Rino Gaetano.  Rolling Stones (una rivista statunitense di musica, politica e cultura popolare) l’ha inserito nella quattordicesima posizione dei “100 dischi italiani più belli di sempre”.

Come è concepito il testo

Il testo del brano di Rino è concepito in base ad un insieme di luoghi comuni, tipici dei ragazzi degli anni Settanta. All’epoca lo stereotipo della “normalità” era quello di seguire determinate mode e viverle come regole di vita quotidiana.

“Chi non è andato a sfogare i propri istinti con donne di facili costumi?” Poi “Chi non ha preso il treno rapido per spostarsi da una città all’altra?” E poi ancora  “Chi non ha avuto paura ad affrontare un intervento chirurgico?” Beh Mario, cioè Rino, che si definisce “figlio unico” lontano dalle mode e dai luoghi comuni, è indipendente e si concede il lusso di vivere la vita con la propria testa.

Tuttavia Mario si sente solo e non riesce ad inserirsi in quella società, colma di cliché e di regolette quotidiane, che ognuno segue e assimila.

Per saperne di più su Wikipedia.

Il testo di del brano di Rino Gaetano

Perché non ha mai trovato il coraggio d’operarsi al fegato
E non ha mai pagato per fare l’amore
E non ha mai vinto un premio aziendale
E non ha mai viaggiato in seconda classe
Sul rapido Taranto-Ancona
E non ha mai criticato un film
Senza prima, prima vederlo

Mio fratello è figlio unico
Perché è convinto che Chinaglia
Non può passare al Frosinone
Perché è convinto che nell’amaro benedettino
Non sta il segreto della felicità
Perché è convinto che anche chi non legge Freud
Può vivere cent’anni
Perché è convinto che esistono ancora
Gli sfruttati malpagati e frustrati

Mio fratello è figlio unico
Sfruttato, represso, calpestato, odiato
E ti amo Mario
Mio fratello è figlio unico
Deriso, frustrato, picchiato, derubato
E ti amo Mario

Mio fratello è figlio unico
Dimagrito, declassato, sottomesso, disgregato
E ti amo Mario
Mio fratello è figlio unico
Frustato, frustrato, derubato, sottomesso
E ti amo Mario
Mio fratello è figlio unico
Deriso, declassato, frustrato, dimagrito
E ti amo Mario
Mio fratello è figlio unico
Malpagato, derubato, deriso, disgregato
E ti amo Mario

Testo e accordi di Come vorrei dei Ricchi e Poveri

La canzone dei Ricchi e Poveri

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Informazioni generiche

Ricchi e poveri
La band dei Ricchi e poveri

Come vorrei è una canzone cantata dai Ricchi e poveri nel 1981, uscita come singolo su etichetta Baby Records. Nel lato B del 45 giri c’é Stasera canto.

Entrambi i brani furono tratti dall’album della stessa band “E penso a te”, che corrisponde al primo long-playing da trio dei Ricchi e poveri.

Il disco (ancora in formato 45 giri) uscì in Germania, Francia, Svizzera, Belgio e Austria nella lingua d’origine, mentre nelle Americhe (Stati Uniti e in alcuni Paesi latini) nella versione spagnola.

Come vorrei dei Ricchi e poveri, che è tra quelli più conosciuti, fu scritto da Dario Farina e Cristiano Minellono, autori molto vicini alla band genovese. Trattasi del terzo di quattro singoli tratti dallo stesso album, che apparve nel 1981.

La canzone fu proposta in duetto da Angela Brambati e Angelo Sotgiu ed inserita nella trasmissione Portobello, condotta da Enzo Tortora. Riuscì a scalare le classifiche e a rimanere in prima posizione della hit parade italiana per cinque mesi.

Testo della canzone

Ci sono giorni in cui non dormo e penso a te
Sto chiuso in casa col silenzio per amico
Mentre la neve dietro ai vetri scende giù
Ti aspetto qui
Vicino al fuoco

In questo inverno c’è qualcosa che non va
Non è Natale da una volta nella vita
Eppure è stato solamente un anno fa
Speriamo che
Non sia finita

Come vorrei, come vorrei, amore mio
Come vorrei che tu mi amassi a modo mio
Che questa sera troppo triste, troppo uguale
Non fosse più
Senza di te

Come vorrei, come vorrei, amore mio
Come vorrei che questo amore che va via
Non si sciogliesse come fa la neve al sole
Senza parole

Dovrei capirti quando vedo che vai via
E non amarti quando non vuoi farti amare
Senza cadere in una nuova gelosia
Che solo tu
Mi fai provare

Come vorrei, come vorrei, amore mio
Come vorrei che tu mi amassi a modo mio
Che questa sera troppo triste, troppo uguale
Non fosse più
Senza di te

Come vorrei, come vorrei, amore mio
Come vorrei che questo amore che va via
Non si sciogliesse come fa la neve al sole
Senza parole

E questa volta un altra donna non verrà
A cancellare la tua impronta sul cuscino
Anche alla luna gliel’ho chiesto e non ci sta
Non vuole più
Starmi vicino

Fonte: Musixmatch

Testo e accordi di Come mai cantata da Max Pezzali

Come mai (883) di Max Pezzali

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Informazioni generiche sul brano

Il presente brano musicale è scritto e cantato da Max Pezzali. Uscì nel 1993 e fu estratto dall’album “Nord sud ovest est” degli 883, di cui lo stesso cantante fa parte. Fu cantato insieme a Fiorello al Festival di Sanremo conquistando il primo posto.

La canzone – fra le più popolari della band degli anni Novanta, insieme a “Nord sud ovest est” e “Sei un mito” – raggiunse il primo posto nelle classifiche di vendita, rimanendovi per molte settimane.

Esistono ad oggi due video della presente canzone: uno ha più che altro immagini di backstage già presenti nel video di “Nord sud ovest est”. L’altro venne realizzato in seguito al successo della versione cantata insieme a Fiorello. Quest’ultimo nel video  imita noti cantanti italiani: Ruggeri, V. Rossi, Guccini, Baglioni e Battiato in un’ambientazione legata al compleanno di Mauro Repetto degli stessi 883..

Testo della canzone

Le notti non finiscono
All’alba nella via
Le porto a casa insieme a me
Ne faccio melodia
E poi mi trovo a scrivere
Chilometri di lettere
Sperando di vederti ancora qui

Inutile parlarne sai, non capiresti mai
Seguirti fino all’alba e poi
Vedere dove vai
Mi sento un po’ bambino ma
Lo so con te non finirà
Il sogno di sentirsi dentro ad un film

E poi all’improvviso sei arrivata tu
Non so chi l’ha deciso
M’hai preso sempre più
Una quotidiana guerra
Con la razionalità
Ma va bene purché serva per farmi uscire

Come mai, ma chi sarai, per fare questo a me
Notti intere ad aspettarti, ad aspettare te
Dimmi come mai, ma chi sarai per farmi stare qui
Qui seduto in una stanza, pregando per un sì

Gli amici se sapessero che sono proprio io
Pensare che credevano
Che fossi quasi un dio
Perche non mi fermavo mai
Nessuna storia inutile
Uccidersi d’amore, ma per chi?

Lo sai all’improvviso sei arrivata tu
Non so chi l’ha deciso
M’hai preso sempre più
Una quotidiana guerra con la razionalità
Ma va bene purché serva per farmi uscire

Come mai, ma chi sarai, per fare questo a me
Notti intere ad aspettarti, ad aspettare te
Dimmi come mai, ma chi sarai, per farmi stare qui
Qui seduto in una stanza, pregando per un sì

Dimmi come mai, ma chi sarai, per fare questo a me
Notti intere ad aspettarti, ad aspettare te
Dimmi come mai, ma chi sarai, per farmi stare qui
Qui seduto in una stanza, pregando per un sì
Dimmi come mai, ma chi sarai, per farmi stare qui
Qui seduto in una stanza, pregando per un sì

Fonte: LyricFind