Testo e accordi di Come vorrei dei Ricchi e Poveri

La canzone dei Ricchi e Poveri

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Informazioni generiche

Ricchi e poveri
La band dei Ricchi e poveri

Come vorrei è una canzone cantata dai Ricchi e poveri nel 1981, uscita come singolo su etichetta Baby Records. Nel lato B del 45 giri c’é Stasera canto.

Entrambi i brani furono tratti dall’album della stessa band “E penso a te”, che corrisponde al primo long-playing da trio dei Ricchi e poveri.

Il disco (ancora in formato 45 giri) uscì in Germania, Francia, Svizzera, Belgio e Austria nella lingua d’origine, mentre nelle Americhe (Stati Uniti e in alcuni Paesi latini) nella versione spagnola.

Come vorrei dei Ricchi e poveri, che è tra quelli più conosciuti, fu scritto da Dario Farina e Cristiano Minellono, autori molto vicini alla band genovese. Trattasi del terzo di quattro singoli tratti dallo stesso album, che apparve nel 1981.

La canzone fu proposta in duetto da Angela Brambati e Angelo Sotgiu ed inserita nella trasmissione Portobello, condotta da Enzo Tortora. Riuscì a scalare le classifiche e a rimanere in prima posizione della hit parade italiana per cinque mesi.

Testo della canzone

Ci sono giorni in cui non dormo e penso a te
Sto chiuso in casa col silenzio per amico
Mentre la neve dietro ai vetri scende giù
Ti aspetto qui
Vicino al fuoco

In questo inverno c’è qualcosa che non va
Non è Natale da una volta nella vita
Eppure è stato solamente un anno fa
Speriamo che
Non sia finita

Come vorrei, come vorrei, amore mio
Come vorrei che tu mi amassi a modo mio
Che questa sera troppo triste, troppo uguale
Non fosse più
Senza di te

Come vorrei, come vorrei, amore mio
Come vorrei che questo amore che va via
Non si sciogliesse come fa la neve al sole
Senza parole

Dovrei capirti quando vedo che vai via
E non amarti quando non vuoi farti amare
Senza cadere in una nuova gelosia
Che solo tu
Mi fai provare

Come vorrei, come vorrei, amore mio
Come vorrei che tu mi amassi a modo mio
Che questa sera troppo triste, troppo uguale
Non fosse più
Senza di te

Come vorrei, come vorrei, amore mio
Come vorrei che questo amore che va via
Non si sciogliesse come fa la neve al sole
Senza parole

E questa volta un altra donna non verrà
A cancellare la tua impronta sul cuscino
Anche alla luna gliel’ho chiesto e non ci sta
Non vuole più
Starmi vicino

Fonte: Musixmatch

Testo e accordi di Come mai cantata da Max Pezzali

Come mai (883) di Max Pezzali

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Informazioni generiche sul brano

Il presente brano musicale è scritto e cantato da Max Pezzali. Uscì nel 1993 e fu estratto dall’album “Nord sud ovest est” degli 883, di cui lo stesso cantante fa parte. Fu cantato insieme a Fiorello al Festival di Sanremo conquistando il primo posto.

La canzone – fra le più popolari della band degli anni Novanta, insieme a “Nord sud ovest est” e “Sei un mito” – raggiunse il primo posto nelle classifiche di vendita, rimanendovi per molte settimane.

Esistono ad oggi due video della presente canzone: uno ha più che altro immagini di backstage già presenti nel video di “Nord sud ovest est”. L’altro venne realizzato in seguito al successo della versione cantata insieme a Fiorello. Quest’ultimo nel video  imita noti cantanti italiani: Ruggeri, V. Rossi, Guccini, Baglioni e Battiato in un’ambientazione legata al compleanno di Mauro Repetto degli stessi 883..

Testo della canzone

Le notti non finiscono
All’alba nella via
Le porto a casa insieme a me
Ne faccio melodia
E poi mi trovo a scrivere
Chilometri di lettere
Sperando di vederti ancora qui

Inutile parlarne sai, non capiresti mai
Seguirti fino all’alba e poi
Vedere dove vai
Mi sento un po’ bambino ma
Lo so con te non finirà
Il sogno di sentirsi dentro ad un film

E poi all’improvviso sei arrivata tu
Non so chi l’ha deciso
M’hai preso sempre più
Una quotidiana guerra
Con la razionalità
Ma va bene purché serva per farmi uscire

Come mai, ma chi sarai, per fare questo a me
Notti intere ad aspettarti, ad aspettare te
Dimmi come mai, ma chi sarai per farmi stare qui
Qui seduto in una stanza, pregando per un sì

Gli amici se sapessero che sono proprio io
Pensare che credevano
Che fossi quasi un dio
Perche non mi fermavo mai
Nessuna storia inutile
Uccidersi d’amore, ma per chi?

Lo sai all’improvviso sei arrivata tu
Non so chi l’ha deciso
M’hai preso sempre più
Una quotidiana guerra con la razionalità
Ma va bene purché serva per farmi uscire

Come mai, ma chi sarai, per fare questo a me
Notti intere ad aspettarti, ad aspettare te
Dimmi come mai, ma chi sarai, per farmi stare qui
Qui seduto in una stanza, pregando per un sì

Dimmi come mai, ma chi sarai, per fare questo a me
Notti intere ad aspettarti, ad aspettare te
Dimmi come mai, ma chi sarai, per farmi stare qui
Qui seduto in una stanza, pregando per un sì
Dimmi come mai, ma chi sarai, per farmi stare qui
Qui seduto in una stanza, pregando per un sì

Fonte: LyricFind

Testo e accordi di Quando di Pino Daniele

Quando  di Pino Daniele

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Informazioni generiche sulla canzone

“Quando” è un brano musicale scritto e cantato da Pino Daniele. Fu lanciato dallo stesso cantante nel 1991 con l’album “Sotto ‘o sole”.

Il brano fu usato anche per la colonna sonora del film “Pensavo fosse amore, invece era un calesse” di Massimo Troisi, uscito nello stesso anno della pubblicazione (1991).

In origine il testo riportava i versi “e vivrò, sì vivrò,/ tutto il giorno per vederti ballare”., ma su suggerimento dello stesso Massimo Troisi fu cambiato in “e vivrò, sì vivrò/ tutto il giorno per vederti andar via”.

Nel 1994 Pino Daniele incide la stessa canzone insieme ad Anna Oxa, includendola nell’album “Cantautori 2”.

Nel 1995 esce una cover dei Neri per Caso con il loro primo album: Le ragazze.

Nel 2006 esce cantata da Laura Pausini nell’album Io canto.

Altre due cover sono uscite con le interpretazioni di Mango (2008) e Marco Mengoni (2020).

Testo della canzone

Tu dimmi quando, quando
Dove sono i tuoi occhi e la tua bocca
Forse in Africa che importa

Tu dimmi quando, quando
Dove sono le tue mani ed il tuo naso
Verso un giorno disperato
Ed io ho sete
Ho sete ancora, ho sete ancora

Tu dimmi quando, quando
Non guardarmi adesso amore
Sono stanco
Perché penso al futuro
Tu dimmi quando, quando
Siamo angeli che cercano un sorriso
Non nascondere il tuo viso
Perché ho sete, ho sete ancora, ho sete ancora

E vivrò, sì vivrò
Tutto il giorno per vederti andar via
Fra i ricordi e questa strana pazzia
E il paradiso, che forse esiste
Chi vuole un figlio non insiste
Oh no, oh no

Tu dimmi quando, quando
Ho bisogno di te almeno un’ora
Per dirti che ti amo ancora
Tu dimmi quando, quando
Lo sai che non ti avrò e sul tuo viso
Sta per nascere un sorriso
Ed io ho sete, ho sete ancora, ho sete ancora

E vivrò, sì vivrò
Tutto il giorno per vederti andare via, uh
Fra i ricordi e questa strana pazzia
E il paradiso, che forse esiste
Chi vuole un figlio non insiste
Oh no, no, no

Lo sai che non ti avrò e sul tuo viso
Sta per nascere un sorriso
Io ho sete, ho sete ancora, ho sete ancora
Tu dimmi q… q…

Fonte:  LyricFind

Centro di gravità permanente (testo e accordi) di Franco Battiato

Centro di gravità …

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Informazioni generiche sul brano

La canzone, che è cantata da Franco Battiato e composta dallo stesso cantautore insieme a Giusto Pio, uscì nel 1981 con l’album “La voce del padrone”.

Il fortunatissimo album, che con la presente canzone rimase in cima alle classifiche per più di quattro mesi, superò il milione di copie vendute. Il successo fu talmente alto che il cantautore perse all’improvviso la tranquillità ritrovandosi investito da un travolgente consenso mai conosciuto in precedenza.

Centro di gravità permanente ancor oggi è considerata una delle canzoni più popolari di Franco Battiato (intorno ai 13 milioni di visualizzazioni streaming su Spotify).

Nel brano troviamo citazioni dotte e irriverenti giochi di strofa, assai frequenti in questa sua cifra stilistica.

La musica, dal ritmo irresistibile, rimane nelle nostre orecchie e spesso ci troviamo a canticchiarla.

Il testo della canzone

Una vecchia bretone

Con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù

Capitani coraggiosi

Furbi contrabbandieri macedoni

Gesuiti euclidei

Vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori

Della dinastia dei Ming

Cerco un centro di gravità permanente

Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente

Avrei bisogno di

Cerco un centro di gravità permanente

Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente

Over and over again

Per le strade di Pechino erano giorni di maggio

Tra noi si scherzava a raccogliere ortiche

Non sopporto i cori russi

La musica finto rock la new wave italiana il free jazz punk inglese

Neanche la nera africana

Cerco un centro di gravità permanente

Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente

Avrei bisogno di

Cerco un centro di gravità permanente

Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente

Over and over again

You are a woman in love

Baby I need your love

I want your love

Over and over again

Come in into my life

Baby, I want to give you my soul

Baby, I need your love

Compositori: Franco Battiato / Giusto Pio

Fonte: LyricFind

Testo e accordi di acqua e sapone degli stadio

Acqua e sapone (Stadio)

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Informazioni generiche sul brano

Acqua e sapone è una canzone interpretata dagli Stadio, registrata nel 1983 negli studi della RCA.

Il brano, che ha dato anche il titolo al film Acqua e sapone di Carlo Verdone (1983), è stato inserito come brano principale nella colonna sonora dello stesso film.

Scritta dal noto cantautore Vasco Rossi e da Gaetano Curreri, la canzone ha ottenuto un grande successo, trovando anche spazio nel primo album della stessa band (il primo vero album, uscito nel 1984: La faccia delle donne).

Nel lato B del singolo troviamo C’è.

Il testo del brano

È strepitosa
Donna bambina
Donna vedrai bambina se lo sai
Meravigliosa
Stramaliziosa
Vieni e vedrai, che cosa sentirai
Una donna lo sa
Sa già cosa ogni uomo
Sa come si fa
Una donna non ha
Più bisogno di prove
Più malizia non ha
Prendi una donna
Rendila bella
Tu credi che si ricordi di te
Non c’è una donna
Che ti perdona
Se tu la rendi più importante di te
Una donna lo sa
Sa già cosa ogni uomo
Sa come si fa
Una donna non ha P
Più rispetto di te
Se è sicura di sé
Di notte poi si trucca, lo sai
E tutta la città impazzisce
Ormai si parla solo di lei
Della bambina che stupisce
È strepitosa
Donna bambina
Donna vedrai bambina se lo sai
Meravigliosa
Stramaliziosa
Vieni e vedrai, che cosa sentirai
Una donna lo sa
Sa già cosa come ogni uomo
Sa come si fa
Una donna non ha
Più rispetto di te
Se è sicura di sé
Di notte poi si trucca lo sai
E tutta la città impazzisce
Ormai si parla solo di lei
Della bambina che stupisce
Stupisce con la semplicità
Di una malizia che non nasce
Non nasce dalla volgarità
Ma da un’adolescenza che fiorisce
Fonte: LyricFind

Testo e accordi di Il tempo di morire (Motocicletta) di Lucio Battisti

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Il tempo di morire, o Motocicletta

Informazioni sulla canzone

La canzone “Il tempo di morire”, conosciuta in modo improprio anche come come Motocicletta, è un brano cantato da Lucio Battisti e composto dallo stesso cantante. Il testo è di Giulio Rapetti Mogol.

Il brano, che è suonato marcatamente a tempo di rhythm and blues e rock, ha avuto un discreto successo tra il repertorio del famoso cantante.

Il protagonista della presente canzone è un giovane ragazzo, dal carattere semplice (presentato di sovente nei testi mogoliani di quel periodo) che, innamorato di una ragazza già sentimentalmente impegnata, non può accettare l’impossibilità di averla.

L’ingenuità dello spasimante arriva al culmine quando le propone di passare insieme una notte di sesso.

Sempre guidato dalla propria ingenuità, per convincere la ragazza, le offre addirittura la motocicletta “tutta cromata” e, quindi, “tutto quel che ho”, convinto che tali gesti bastino ad abbattere la disperazione che sale dentro di lui. Infatti le dice “mi costa una vita / per niente la darei / ma ho il cuore malato / e so che guarirei”

Curiosità

Quando Mogol scrisse il testo de “Il tempo di morire” (di Motocicletta), con la strofa “motocicletta / 10 hp / tutta cromata” voleva dare l’idea di grossa moto. Solo più tardi si accorse che 10 hp corrispondevano ad una potenza di un motore abbastanza modesto.

Il testo della canzone

Motocicletta 10 HP
Tutta cromata
È tua se dici sì
Mi costa una vita
Per niente la darei
Ma ho il cuore malato
E so che guarirei
Non dire no
Non dire no
Non dire no, no
Non dire no, no
Lo so che ami un altro
Ma che ci posso fare
Io sono un disperato
Perché ti voglio amare
Perché ti voglio amare
Perché ti voglio amare
Perché ti voglio amare
Stanotte, adesso, sì
Mi basta il tempo di morire
Fra le tue braccia così
Domani puoi dimenticare, domani
Ma adesso dimmi di sì
Non dire no
Non dire no
Non dire no, no
Prendi tutto quello che ho
Mi basta il tempo di morire
Fra le tue braccia così
Domani puoi dimenticare, domani
Ma adesso, adesso dimmi di sì
Adesso dimmi di sì
Adesso dimmi di sì
Adesso dimmi di sì, sì, sì, sì
Non dire no
Non dire no, no
Non dire no
Non dire no
Lo so che ami un altro
Che ci posso fare
Io sono un disperato
Perché ti voglio amare
Perché ti voglio amare
Perché ti voglio amare
Perché ti voglio amare
Stanotte, adesso, sì
Mi basta il tempo di morire
Fra le tue braccia così
Domani puoi dimenticare, domani, sì
Ma adesso, adesso dimmi di sì
Adesso dimmi di sì
Adesso dimmi di sì
Adesso dimmi di sì
Uh, dimmi di sì
Sì, che ci posso fare
Io sono un disperato
Perché ti voglio amare
Io sono un disperato
Perché ti voglio amare
Io sono un disperato
Ooh, sono un disperato
Perché ti voglio amare
Fonte: LyricFind

Accordi della canzone di Marinella di Fabrizio De André

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Informazioni sulla canzone

Fabrizio De André scrisse la canzone di Marinella (1962) ispirandosi ad un fatto di cronaca letto su un quotidiano.

L’autore non voleva assolutamente raccontare una storia d’amore ma, come lui stesso disse più volte “la Canzone di Marinella non è nata per caso, semplicemente perché volevo raccontare una favola d’amore. È tutto il contrario”.

Nel 1993, intervistato da Luciano Lanza, disse queste parole sul brano: “ È nato da una specie di romanzo familiare applicato ad una ragazza che a 16 anni si era trovata a fare la prostituta ed era stata scaraventata nel Tanaro o nella Bormida da un delinquente. Un fatto di cronaca nera che avevo letto a quindici anni su un giornale di provincia. La storia di quella ragazza mi aveva talmente emozionato che ho cercato di reinventarle una vita e di addolcirle la morte.”.

Secondo Roberto Argenta, uno psicologo astigiano ed appassionato delle canzoni di De André, l’episodio più plausibile per l’ispirazione della Canzone di Marinella potrebbe essere stato tratto da una notizia di cronaca della Gazzetta del Popolo uscita il 29 gennaio del 1953. Si parlava, infatti, della tragica vicenda di una certa Maria che fu uccisa e gettata nel fiume Olona. Non si seppe mai chi fosse l’assassino.

Anche il testo della canzone senza accordi

Questa di Marinella è la storia vera

Che scivolò nel fiume a primavera

Ma il vento che la vide così bella

Dal fiume la portò sopra una stella

Sola senza il ricordo di un dolore

Vivevi senza il sogno d’un amore

Ma un re senza corona e senza scorta

Bussò tre volte un giorno alla tua porta

Bianco come la luna il suo cappello

Come l’amore rosso il suo mantello

Tu lo seguisti senza una ragione

Come un ragazzo segue l’aquilone

E c’era il sole e avevi gli occhi belli

Lui ti baciò le labbra ed i capelli

C’era la luna e avevi gli occhi stanchi

Lui pose le sue mani sui tuoi fianchi

Furono baci e furono sorrisi

Poi furono soltanto i fiordalisi

Che videro con gli occhi delle stelle

Fremere al vento e ai baci la tua pelle

Dicono poi che mentre…

Fonte: LyricFind

Testo e accordi di L’anno che verrà (Re maggiore) di Lucio Dalla

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Informazioni sulla canzone L’anno che verrà

L’anno che verrà è un canzone scritta, musicata e cantata da Lucio Dalla. Il fortunato brano, che fu scritto e pubblicato nel 1978, venne inserito in un album del cantautore nel 1979. Lucio lo interpretò anche insieme al cantautore Francesco De Gregori.

Inizialmente Lucio dedicò la canzone a Giuseppe Rossetti, un suo grande amico che lo arrestarono per motivi politici (si narra che proprio il cantautore bolognese passò il Capodanno nella cella di Giuseppe). Quindi il testo ha due versioni.

La prima versione fu scritta a Monghidoro nella residenza di Giuseppe Rossetti. L’altra Lucio Dalla la fece insieme all’amico frate domenicano padre Michele Casali, a cui probabilmente si pensa sia dedicata la presente canzone.

Il testo della canzone senza accordi

L’anno che verrà
Caro amico ti scrivo
Così mi distraggo un po’
E siccome sei molto lontano
Più forte ti scriverò
Da quando sei partito
C’è una grossa novità
L’anno vecchio è finito ormai
Ma qualcosa ancora qui non va
Si esce poco la sera
Compreso quando è festa
E c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra
E si sta senza parlare per intere settimane
E a quelli che hanno niente da dire del tempo ne rimane
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
Porterà una trasformazione
E tutti quanti stiamo già aspettando
Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno
Ogni Cristo scenderà dalla croce
E anche gli uccelli faranno ritorno
Ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno
Anche i muti potranno parlare
Mentre i sordi già lo fanno
E si farà l’amore ognuno come…
Fonte: LyricFind

Testo e accordi de I migliori anni della nostra vita (Renato Zero)

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Informazioni sulla canzone de I migliori anni della nostra vita

I migliori anni della nostra vita è una canzone cantata da Renato Zero e scritta da Maurizio Fabrizio, mentre il testo è di Guido Morra.

Il brano, uscito nel 1995, è stato tratto dall’album del cantante “Sulle tracce dell’imperfetto”. Più tardi  fu inserito in altri album: Amore dopo amore (dopo tour del 1999), Figli del sogno (2004) e Arenà – Renato Zero si racconta (2016).

I migliori anni della nostra vita viene riproposta dieci anni dopo al Circo Massimo di Roma durante il Live 8 (luglio 2005). In tale occasione Renato Zero la cantò con Laura Pausini e Claudio Baglioni. Il titolo della canzone è stato preso – tale e quale – dal film The Best Years of Our Lives di William Wyler, uscito in Italia nel 1946.

La canzone ha anche ispirato il titolo di un programma televisivo condotto da Carlo Conti su Rai 1, “I migliori anni”, che apre con le sue note musicali e continua con diversi leitmotiv. Renato vi fu ospite nel 2009 e 2016).

Il cantante ha inserito spesso “I migliori anni della nostra vita” fra i brani di chiusura nelle sue tournée del 1996.

Il testo della canzone senza accordi

No, mamma, no
Non mi puoi deludere, mamma
Solo non ci sto
Sono troppo fragile, mamma
No, mamma, no
Solo non ci sto
Odio le corsie
E le suore pallide, mamma
Cliniche e comforts e le mani candide, mamma
No, mamma, no
Solo non ci sto
Tutta colpa tua
Per te era tutto favole
Solo colpa tua
Il latte tuo era sterile
Sempre colpa tua
Se io non sono come vuoi
Ho paura sai,
Delle crisi isteriche, mamma
Temo il buio e poi
Le correnti gelide, mamma
No, mamma, no
Solo non ci sto
Non ricordi più
La notte mi stringevi a te
Non ricordi più
La notte mi svegliavi, tu
Sempre colpa tua
Se io non sono come vuoi
No, mamma, no
Non mi puoi…
Fonte: LyricFind