Come accordare la chitarra senza accordatore

Metodi per accordare la chitarra

Come accordare la chitarra senza il maestro (si veda anche la pagina di queste lezioni di chitarra che indica la sostituzione delle corde)

Potete scaricare gli audio MP3 delle corde vibrate: Mi cantino (1° corda “E”), Si (2° corda “B”), Sol (3° corda “G”), Re (4° corda “D”), La (5° corda “A”), Mi basso (6° corda “E”).

Anche il principiante deve imparare ad accordare in modo preciso la chitarra.

Il professionista lo fa anche quando, suonando il brano, si accorge che alcune note calano o aumentano di tono. Altri (pochissimi!) hanno nella mente i valori assoluti ed accordano la chitarra indipendentemente dalla relatività di tono delle corde. Alcuni sono costretti a partire da una nota fornita da fonti esterne (generalmente il LA). Altri invece hanno bisogno di portare il dito al 5° tasto per la comparazione con la corda superiore. Altri (i cosiddetti “senza orecchio”) che hanno bisogno di vedere anche con l’occhio l’accordatura esatta (sic! Vedremo in seguito).

Prendiamo in considerazione gli ultimi due casi

La prima cosa  veramente difficile da fare, è quella di trovare la giusta intonazione della corda con cui partire. Questa operazione è veramente difficile per la maggior parte dei chitarristi (dico chitarristi, non principianti), e raramente si potrà arrivare ad accordare perfettamente la corda di partenza.

Fortunatamente esistono in commercio simulatori di note che si possono portare in tasca, e addirittura accordatori elettronici completamente automatici, che danno l’indicazione giusta, corda per corda. Siccome non possiamo portarci sempre in tasca lo strumento accordatore, dobbiamo riuscire ad accordare la chitarra anche con i nostri mezzi.

Il metodo del quinto tasto

Iniziamo dalla 5° corda, il LA. Accordiamola con un LA preso da fonti esterne o con un diapason.

Passiamo alla corda inferiore, il MI (sesta corda). Mettiamola gradatamente in tensione, controllando spesso dal suo 5° tasto che arrivi allo stesso tono del La, cioè della corda superiore. Non state a perdere troppo tempo per ottenere un Mi perfetto perché bisognerà ritornarci sopra. Infatti basta che sia più o meno prossimo (stesso ragionamento per tutte le altre corde) per la ragione ovvia che sia le corde, che il manico hanno bisogno di reagire alle graduali tensioni.

Continuate alla stessa maniera con tutte le altre corde ad eccezione della 2°, che fa riferimento al 4° tasto della corda sottostante, anziché al 5°. Teniate presente che il LA (corda di riferimento) non va più toccata in queste prime fasi e che, quindi, occorre accordare il RE (4° corda) tenendo il dito sul 5° tasto del La. Poi Accordare il SOL tenendo il dito premuto sul 5° tasto del RE. Si passa poi al SI (2° corda) tenendo premuto il quarto tasto del SOL. Poi al MI cantino riferendolo al quinto tasto della corda sottostante.

Ritornare sull’accordatura

Se avete un buon orecchio, vi accorgerete che la chitarra dovrebbe essere pressoché  accordata.

In questa fase il manico della chitarra sta reagendo alla nuova tensione ed anche le corde fanno la stessa cosa. Perciò, se prima avevate perso molto tempo per accordare perfettamente ogni corda, adesso avreste dovuto comunque ripetere l’operazione.

È bene, quindi, con le corde nuove non soffermarsi troppo sul sottile perché poi bisognerà ritornarci sopra più volte. Vi accorgerete che due sole operazioni non basteranno per avere un’accordatura perfetta. Non mettetevi paura perché è soltanto una reazione a “corde nuove”.

Accordare la chitarra 1
La corda del Mi (5° tasto) produce il suono del La
Accordare la chitarra 2
Quella del La (5° tasto) produce il suono del Re
Accordare la chitarra 3
La corda del Re (5° tasto) produce il suono del Sol
Accordare la chitarra 4
Quella del Sol (4° tasto) produce il suono del Si
Accordare la chitarra 5
La corda del Si (5° tasto) produce il suono del Mi

Accordatura per i “senza orecchio”

L’accordatura per i “senza orecchio” è ancora più semplice e serve anche come riprova per coloro che hanno un orecchio un po’ … meglio.

Anche qui purtroppo c’è la difficoltà iniziale della prima corda da accordare. Le operazioni sono le stesse, ma per comprenderle bene e chiarire le idee occorre partire con una chitarra già accordata. In seguito la potrete accordare in qualsiasi situazione.

Un utile test su una chitarra accordata

Eseguite prima il test sotto riportato:

  • Avete la chitarra già accordata. Mettete il dito sinistro sul 5° tasto della sesta corda e pizzicatelo (non con il pollice ma con l’indice perché non dovete rischiare di toccare la quinta corda) stoppandolo immediatamente. Vedrete la corda superiore in continua vibrazione  con il suono (LA) che persiste. Se la corda del MI fosse scordata, quella del LA non continuerebbe a vibrare. Il suono che permane nella cassa armonica a questo punto (ricordate che avete stoppato la corda numero 6) deriva soltanto dal LA della quinta corda. Infatti, appena la sfiorate, tutte le armoniche uscenti dalla cassa verranno immediatamente interrotte.

  • Fate la stessa operazione con le altre corde (dito sul quinto tasto) tenendo presente l’eccezione sopra descritta, cioè quella della  2° corda, che vuole che si agisca sul quarto tasto della corda inferiore (cioè quando siete sulla terza corda, per far vibrare la seconda dovrete mettere il dito sul quarto tasto).

Agire sulle corde ascoltando e “osservando”

Dopo il test incominciate da capo, allentando e tirando la corda superiore a quella pizzicata avendo il dito sul quinto tasto. Vedrete che la corda vibrerà soltanto quando le due note diverranno perfettamente uguali entrando in risonanza.

Con questo sistema ed un po’ di ragionamento potrete vedere anche i semitoni di differenza tra una corda e l’altra: Basta, infatti, spostarsi sul quarto o sul sesto tasto per vedere se vibra la corda superiore.

Il giorno dopo dovrete immancabilmente ritornare sull’accordatura.

Quando manca il riferimento della prima nota da accordare

La domanda che viene spontanea alla maggior parte dei principianti è questa: Come dobbiamo agire quando non abbiamo a disposizione alcuno strumento (accordatore, diapason od altro) che ci possa fornire un “LA”  da cui iniziare l’accordatura?

In tal caso possiamo optare per la realizzazione di una “successione relativa di toni” per le corde, vale a dire che potremo accordare la nostra chitarra tramite se stessa, partendo proprio dal “LA”, che considereremo alla stessa stregua di un “LA” perfettamente accordato (anche se sappiamo che così non è).

Rimane scontato il fatto che trattasi di un’accordatura provvisoria che, tuttavia non ci impedirà di accompagnare le nostre melodie vocali. … Sì … va bè!!!!! … Però … … … come capire quando la tensione che diamo – via via – alla corda di “La” sarà più o meno da accettare?

Anche qui c’e un bel trucco visivo da sfruttare, che se ve lo tenete segreto potrete sbalordire tutti i vostri amici! Basta aguzzare la vista e cercare i segni d’usura delle corde con le rispettive sbarrette. Essi sono perfettamente visibili sulle ultime tre corde (quarta, quinta e sesta, quelle con il rivestimento).

Agendo sulla loro tensione, li vedrete spostarsi verso destra o sinistra a seconda se la corda viene allentata o tirata: cercate di far combinare i punti d’usura con le rispettive sbarrette. Naturalmente ciò non può avvenire con corde nuove.

Domanda a bruciapelo con risposta in fondo alla pagina: la chitarra che abbiamo appena accordato, adesso è anche intonata?

Accordiamo la chitarra da veri maestri

Metodo con i suoni armonici

Un metodo a cui si affidano i veri chitarristi per accordare il proprio strumento consiste nell’impiego dei suoni armonici sui vari tasti.

Anche qui si adotta il sistema dei riferimenti a meno che non si abbia un ottimo “orecchio assoluto”: serve innanzitutto una corda perfettamente accordata che dia la certezza dell’esatta intonazione e quindi procedere in una determinata maniera.

Come spiegato nella pagina relativa agli armonici, quelli ricavati sul 5° tasto (meglio, in questo caso, dire quinta sbarretta) corrispondono alla nota emessa dalla corda a vuoto ma con due ottave superiori, mentre quelli del 7° danno la stessa nota di quel tasto (corrispondente alla nota emessa dal settimo tasto ma con ottava superiore, ovvero la quinta giusta della corda suonata a vuoto, ottava superiore). Perciò l’armonico del quinto tasto di una corda corrisponde esattamente a quello del settimo tasto della corda superiore.

Procedimento

  1. Accordare perfettamente il La e quindi – sommariamente – tutte le altre corde.

  2. Eseguire il confronto tra quinta e sesta corda: ricavare il suono armonico sulla settima sbarretta della corda del La e subito dopo sulla quinta sbarretta della corda sottostante (quella del Mi sesta corda), ascoltarle insieme regolando prontamente la tensione (tirando o mollando la sesta corda) fino a quando non producano lo stesso suono. Ripetere più volte la stessa manovra.

  3. Fare la stessa cosa confrontando la quarta corda (Re) con la quinta (La).

  4. Fare la stessa cosa confrontando la terza corda (Sol) con la quarta (Re).

  5.  Eseguire il confronto fra seconda (Si) e terza corda (Sol): ricavare l’armonico sulla quarta sbarretta (non proprio sopra di essa: meglio sarebbe porlo leggermente spostato verso sinistra) della corda del Sol e sulla quinta sbarretta della corda del Si, ascoltarle insieme regolandone prontamente la tensione (tirando o mollando) fino a quando non producano lo stesso suono. Ripetere più volte la stessa manovra.

  6. Fare la stessa cosa del punto 2 confrontando la prima corda (Mi) con la seconda (Si).

Quando la chitarra è a riposo

Quando mettiamo a riposo il nostro amato strumento musicale non dobbiamo fare altro, se non riporlo in un luogo sicuro, lontano da umidità e fonti di calore.

Se talvolta capita di non poterla suonare per un certo periodo viene spontanea la domanda: come riporla in modo da prevenire i danni causati da inattività? Lasciarla accordata oppure allentare completamente tutte le corde?

Generalmente si abbandona lo strumento in un angolo, magari sempre a portata di mano anche quando sappiamo di non volerla o poterla suonare. Inoltre la lasciamo con le corde tirate ed appoggiata al muro con la tastiera rivolta verso l’esterno. Due cose che sommate possono provocare la piegatura del manico! Un avvallamento che una volta iniziato sarà difficile fermare.

Le corde durante le lunghe pause vanno sempre allentate! Ma cosa significa lunga pausa? Tre giorni? Una settimana?  Dieci giorni? Quindici giorni?

Nulla di tutto questo! Il pensiero di allentare le corde non deve assolutamente diventare un’ossessione!

Risposta alla domanda a bruciapelo: chi lo sa? La chitarra è stata accordata ma … potrebbe non essere affatto intonata! Si veda perché.

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