Dipingere l’intero volto ad olio

Dipingere l’intero volto: per poter seguire con un buon profitto questa delicata (ed aggiungerei anche soggettiva) lezione di pittura è necessario che abbiate letto le pagine precedenti.

Somiglianza e coloristica

Esistono molte categorie di pittori ritrattisti e certamente vi sarà capitato di vedere ritratti somigliantissimi eseguiti da persone semplici, e altri ritratti di grande valore dove la somiglianza è praticamente quasi del tutto assente.

Spesso vi sarete domandati il perché. La risposta non è sempre scontata. Talvolta dipende dal colore  ben equilibrato e dal tratto che conferiscono al quadro armonia ed eleganza, talvolta dal solo nome dell’artista che l’ha eseguito.

Armonia coloristica e somiglianza nel dipingere l’intero volto

Il ritratto dipinto ha molte caratteristiche, tra le quali le due importantissime che stiamo prendendo in considerazione, cioè l’armonia coloristica e la somiglianza. Il color carne ha la sua importanza solo in dipendenza (come sopra accennato) dall’armonia creata ad arte nelle variazioni cromatiche.

Come più volte ripetuto in queste lezioni di pittura, l’armonia delle variazioni coloristiche spesso è in disaccordo con la somiglianza del reale, mettendosi con essa in contrasto. L’armonia coloristica è più o meno forte, in dipendenza della maestria del pittore. Più si vuole far assomigliare il dipinto al soggetto da ritrarre, più ci si allontana dall’armonia coloristica. Perché?

Dare somiglianza a tutti i costi?

Ecco la risposta al perché della domanda precedente: questo perché per la somiglianza deve intervenire la ragione ed avere la predominanza sul gusto (questo proveniente dalla profondità della mente). Viceversa, quando diventa predominante il gusto, la ragione deve accettare qualche semplificazione. In quale misura?

La risposta è semplicissima con due piccolissimi paragoni. Michelangelo con la sua grande maestria, poteva permettersi di dare ad un volto l’esatta somiglianza in tutti i suoi particolari, senza far perdere armonia ed eleganza all’intero contesto. Naturalmente aveva anche lui aveva il suo limite (altissimo ed irraggiungibile dalla maggior parte degli artisti).

Un principiante, insieme alla sua misera esperienza coloristica, ha una ragione che gli consente di dare somiglianza al ritratto, anche impiegando mezzi come il ricalco della fotografia o quanto altro. In questo caso, egli riesce a dare le forme e a realizzare i vari particolari, ma con accostamenti di colore che sono disarmonici ed incontrollati. Più inserisce il particolare, più il dipinto assomiglia al soggetto, e più perde di valore coloristico. Il principiante ha un limite di equilibrio molto basso.

Con tutto questo ragionamento volevo arrivare alla conclusione suggerendo a coloro che iniziano a dipingere il ritratto, di sforzarsi innanzitutto a calcolare questo limite dove ci sia un giusto compromesso tra il coloristico-eleganza e la somiglianza. Capire cioè, quando è il caso di abbandonare la cura del particolare e consegnare l’opera al committente.

Le molte particolarità del volto

Dipingere l’intero volto: il viso dipinto, tra le tante particolarità, ha plasticità, eleganza, armonia coloristica e morbidezza. La plasticità e la morbidezza sono prodotti della ragione, mentre l’eleganza e l’armonia coloristica sono prodotti del gusto. I primi si possono migliorare con lo studio della tecnica, i secondi sono già dentro di noi in misura variabilissima da individuo ad individuo.

Fate una scelta preventiva sulla tecnica da adottare, cioè se dare morbidezza con le sfumature oppure con accostamenti di colore e leggere sovrapposizione. Se scegliete le sfumature, vi consiglio di studiare a fondo la teoria dei colori, le loro composizioni, il loro comportamento alle mescolanze, e, preferibilmente la guida di un buon maestro. Se scegliete l’accostamento di macchie di colore e riuscite a controllare la smania di mescolare i pigmenti sulla tela, possiamo percorrere insieme questo meraviglioso viaggio nella ritrattistica.

Nel video dipingo una grandissima personalità. Dato lo scarso tempo a disposizione (9 minuti), lo considero un semplice abbozzo da ritornarci sopra quando il dipinto è completamente essiccato.

Dipingere l'intero volto: ritratto di Michelangelo (Daniele da Volterra)
Daniele da Volterra: ritratto di Michelangelo

Un ritratto raffigurante Michelangelo: nonostante tutti i particolari (abilmente equilibrati) il dipinto riesce a mantenere eleganza nelle forme ed armonia nel colore.

Il ritratto è pieno di sapienti accostamenti di colore.

Dipingere l'intero volto: un autoritratto di Van Gogh
Un autoritratto di Van Gogh

Un autoritratto di Van Gogh: nonostante abbia dato molta importanza all’armonia coloristica, il dipinto riesce a mantenere intatte le caratteristiche fondamentali del volto.

Il ritratto non ha sfumature ma evidenti e gradevoli accostamenti di colori.

Entrambi, ma in senso opposto, hanno il punto di equilibrio armonia-somiglianza molto alto.

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Iniziamo a dipingere ad olio la testa (volto e capigliatura)

Dipingere un volto: il ritratto ad olio … un’impresa dal vivo … non facile!

Dipingere un volto: da dove iniziare!

Nelle precedenti lezioni di pittura, prima di arrivare dipingere un volto, abbiamo analizzato separatamente il disegno dei vari particolari della testa, cioè la bocca, il naso, gli occhi, i capelli e le orecchie. Essendo stati studiati separatamente, non sono state prese in considerazione le varie proporzioni.

Conosciamo per adesso soltanto la proporzione larghezza testa-spalle in un rapporto generico di 1 a 2, cioè una testa è circa metà delle spalle.

L’importanza delle proporzioni nel dipingere un volto

Andiamo a conoscere proporzioni globali della testa.

Dividiamo la testa in quattro sezioni (per nostra comodità ne riporteremo cinque aggiungendo il taglio della bocca). Queste quattro zone, prese in una prospettiva frontale o di profilo, hanno più o meno la stessa altezza.

Le proporzioni variano in maniera esagerata soltanto in funzione della ripresa in altezza, cioè con il modello visto dall’alto o dal basso. In parole povere queste proporzioni cambiano notevolmente soltanto nei casi in cui il pittore sta seduto ed il modello è in piedi e viceversa.

Abbiamo visto nelle pagine precedenti, prima di dipingere un volto, come vengono disegnati i vari organi e quindi, rispettando le proporzioni, saremo in grado di realizzare a matita l’intero volto.

Succederà questo: Avrete impiegato l’anima per fare il disegno a matita o carboncino rispettando i chiari-scuri, le forme, i riflessi le varie espressioni dei diversi attimi, ma adesso non ve la sentite di sprecare l’opera stendendoci sopra il colore, rischiando anche di rovinare tutto! Avete ragione! È perfettamente inutile particolareggiare perfettamente un volto e poi dipingerci sopra! Bisogna semplificare.

Iniziamo a dipingere un volto

Ecco come mi appresto a dipingere un volto … il mio ritratto:

dipingere un volto: le mie misure
Le mie misure

Le mie misure: Mi metto di fronte allo specchio con un righello, appoggio il palmo della mano sullo specchio e stendo l’intero braccio. Questa sarà la distanza dallo specchio. Circa una sessantina di cm.

Avevo detto in precedenza che per dipingere un volto la distanza ideale doveva essere intorno al metro e non andare sotto gli 80 cm. mentre adesso siamo verso i 60. Bisogna tener conto però che lo specchio raddoppia tale distanza: 60 cm. tra me e lo specchio, più 60 cm tra lo specchio e l’immagine virtuale, cioè 120.

Con il righello misuro quelle quattro (cinque) zone che risultano essere: testa 2,8 cm.; fronte 3 cm.; naso 3 cm.; mento + sopralabbro 3,2 cm; bocca 1 cm. dal naso  e 2,2 dal mento.

Naturalmente queste non sono misure reali ma soltanto misure proporzionali, che aumentano o diminuiscono in rapporto alla distanza dallo specchio. Le spalle 16 cm. ma diventeranno molto più larghe prendendo in considerazione gli esterni delle braccia.

Non fatevi ingannare dalla lunghezza del collo! Il principiante tende a distanziare la testa dalle spalle! Sbagliato! Questo succede soltanto quando il modello è visto dal basso. In questo caso si vede il sotto mento, e le misure delle zone sopra riportate, diminuiscono notevolmente. La testa si annulla.

dipingere un volto: la prospettiva in tre quarti
la prospettiva in tre quarti

Scegliamo la prospettiva in tre quarti

Scelgo la prospettiva in tre quarti: Giro leggermente il volto verso destra ed ottengo una vista in 3/4. Tutte le misure sopra riportate rimangono tali, ad eccezione dell’intera larghezza, che aumenta leggermente.

Nelle prime fasi deve entrare in funzione la razionalità per poter dare un sicuro avvio e lavorare in seguito su una composizione ben equilibrata.

Prima di passare dalla razionalità al gusto e all’eleganza

Arriverà il momento di abbandonare questa razionalità ed affidarsi completamente al gusto del cromatismo, ma è ancora troppo presto ….. molti sono i tranelli! I più grandi sono gli stereotipi (visioni semplificate condivise dalla maggioranza).

Queste portano fuori dalla realtà, ci fanno disegnare cose che non corrispondono a quello che effettivamente vediamo, e non ci danno modo di identificarli e quindi correggerli.

Tre sono i mezzi per combatterli, cioè continue misure, rispetto dei chiaroscuri e volontarie trasgressioni. Queste ci aiutano ad allontanarsi dagli stereotipi.

Incomincio con le prime trasgressione e, volontariamente faccio la zona appartenente agli occhi non parallela alle altre, enfatizzandola, poi enfatizzo l’altezza del collo accorciandola al punto tale che le spalle arrivino addirittura all’altezza della bocca.

dipingere un volto:  i tre mezzi della razionalità
I tre mezzi della razionalità

I tre mezzi della razionalità: Non mi stanco di prendere misure e fare correzioni, rispetto rigorosamente le posizioni degli scuri e quindi di conseguenza le posizioni delle zone che rimangono bianche.

Ho scelto una fonte di luce proveniente da destra e quindi la maggior parte delle ombre sono a sinistra. Le ho abbozzate ma i loro posizionamenti devono essere esatti, perché sono questi che conferiscono al ritratto la somiglianza.

Ho fatto l’occhio destro leggermente più piccolo di quello sinistro perché la mia razionalità mi dice che, essendo il volto in 3/4, l’occhio destro è più lontano del sinistro e quindi, per dare l’impressione che siano uguali devo farlo leggermente più piccolo.

dipingere un volto: disegno preventivo terminato
disegno preventivo terminato

Concludendo

Completo la composizione: devo completare il disegno, quindi abbozzo gli occhiali e la mano destra.

Siccome io lavoro con la destra, perciò, non potendo avere fisso il modello della mano davanti allo specchio, devo guardare, memorizzare e soprattutto ragionare.

Per poter dare l’impressione che la mano sia proporzionata al viso, la mia razionalità mi dice che la devo fare molto grande perché si trova su un piano prospettico più vicino. Inoltre la razionalità mi dice di non focalizzarla troppo perché, essendo in primo piano, potrebbe sottomettere l’importanza del viso.

Adesso si può incominciare a stendere il colore: soltanto per motivi di rappresentazione ho dovuto lavorare con la matita su un foglio bianco. Io non faccio mai questo, e dipingo direttamente ad olio con un colore scuro e, per giunta, su una tela non bianca ma trattata con colori base (come faccio sempre con i paesaggi)