Imparare l’arpeggio nella chitarra: il primo arpeggio

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Posizione per l’arpeggio, corretta e a rallentamento

Questa scarna paginetta, che potrete benissimo saltare, è indirizzata al principiante nei suoi primi approcci con la chitarra. La raccomandazione è quella di esercitarsi sull’arpeggio senza assimilare pericolosi errori. Per ottenere questo, quando iniziate un esercizio, fatelo con criterio, a rallentamento, per qualche minuto (soltanto all’inizio, una volta imparato potrete passarci anche delle ore) e seguendo le regole. Prima di passare agli arpeggi è bene imparare la posizione della mano destra.

Imparare l’arpeggio nella chitarra: lo scopo dell’esercizio è quello di far tenere all’esecutore una corretta impostazione del braccio, della mano destra e, soprattutto, delle dita che pizzicano le corde.

Iniziare soltanto con la mano destra

Assicuratevi che la chitarra sia accordata per evitare memorizzazioni di note ed intervalli (differenza tra un tono e l’altro) fasulli.

La mano sinistra la terrete a riposo con il rispettivo braccio “penzolone” e l’arpeggio lo eseguirete pizzicando a vuoto le corde sotto indicate.

Per poter assimilare bene questo esercizio di arpeggio bisogna iniziare a rallentamento, dimenticandosi il rispetto del ritmo.

Via via che le dita prenderanno confidenza con le corde della chitarra, riconoscendo automaticamente le posizioni e quindi acquisendo memorie muscolari e mentali sulle varie sequenze, allora, si potrà aumentare un poco per volta la velocità. Quindi si potranno anche rispettare i tempi richiesti dallo spartito.

Domanda a bruciapelo con risposta in fondo alla pagina: cosa è il ritmo?

Iniziamo a pizzicare le corde senza seguire il ritmo

  • Pizzicare con il pollice la sesta corda (MI)
  • Pizzicare con l’indice la terza corda (SOL)
  • Pizzicare con il medio la seconda corda (SI)
  • Pizzicare con l’anulare la prima corda (MI)

Pochi e brevi esercizi per imparare l’arpeggio nella chitarra

Agli inizi, se si studia con il “fai da te”, non bisogna insistere troppo negli esercizi, perché si potrebbero ottenere risultati inversi. Bastano pochissimi minuti, magari distribuiti nell’arco della giornata. Una volta ottenuta una certa sicurezza con questo semplicissimo arpeggio, si potranno inserire altre varianti.

Una fra le tante varianti per l’arpeggio

  • Pizzicare con il pollice, ad ogni inizio di sequenza, una volta la sesta corda (MI), una volta la quinta corda (LA) ed una volta la quarta corda (RE), quindi proseguire come sotto indicato.
  • L’indice pizzica la terza corda (SOL)
  • Il medio pizzica la seconda corda (SI)
  • L’anulare pizzica il (MI)
  • Il pollice la quinta corda (La), poi alla prossima sequenza il RE, quindi di nuovo il MI.

Nella scrittura per chitarra le dita della mano destra vengono indicate con i, m, a, p, rispettivamente per l’indice, il medio, l’anulare ed il pollice.
Gli arpeggi sopra indicati hanno la seguente sequenza: p, i, m, a.

La pagina seguente, seguendo il link in fondo, parla dell’arpeggio con ritorno

Risposta alla domanda a bruciapelo: Il ritmo è un movimento ordinato dei suoni più o meno veloci che si susseguono in tempi più o meno lunghi.

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Arpeggiare con la chitarra: il secondo arpeggio

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Anche questo, come altri in questa sezione di lezioni di chitarra, è un semplice esercizio di arpeggio in cui, agli inizi, non deve essere impiegata la mano sinistra. La mano destra farà l’arpeggio sulle corde a vuoto.

Inizio: eseguire ad arpeggiare con la chitarra senza rispettare il ritmo

Anche qui, come nella pagina precedente, lo scopo dell’esercizio, è quello di impostare, una corretta posizione di base riguardante il braccio,  la mano e soprattutto le dita che pizzicano le corde.

Chitarra ben accordata

Quando prendete in mano la chitarra assicuratevi sempre che sia ben accordata, specialmente alle prime armi. Eviterete perciò strane memorizzazioni di suoni ed intervalli ingannevoli. Ricordatevi che arpeggiare con la chitarra scordata non fa bene mai all’orecchio!

Ai primi approcci la mano sinistra deve essere tenuta a riposo con il rispettivo braccio che pende rilassatamente su se stesso, poi iniziare ad arpeggiare con la chitarra a tastiera libera, pizzicando le corde indicate qui sotto.

Domanda a bruciapelo con risposta in fondo alla pagina:  Quanti diesis in chiave ha la scala di Fa maggiore? La domanda è giusta?

Iniziare ad arpeggiare con la chitarra a rallentamento

Per poter bene assimilare l’esercizio di arpeggio occorre tenere a freno la velocità, dimenticando la suddivisione del tempo.

Mano a mano che le dita prenderanno disinvoltura con le corde, riconoscendone in automatico le posizioni e perciò acquisendo proprie memorie muscolari e mentali riguardo le sequenze, allora, si potrà, un poco alla volta, far crescere la velocità. Poi, quando si è consapevoli di aver raggiunto un certo livello nell’arpeggiare con la chitarra, si possono considerare i tempi scritti sulla partitura.

Iniziare ad arpeggiare con la chitarra pizzicando lentamente le corde

  • Il pollice pizzica la sesta corda (MI)
  • L’indice pizzica la terza corda (SOL)
  • Il medio pizzica la seconda corda (SI)
  • L’anulare pizzica la prima corda (MI)
  • Il medio pizzica la seconda corda (SI)
  • L’indice pizzica la terza corda (SOL)
  • Il pollice pizzica la sesta corda (MI)

Variante di arpeggio

  • Pizzicare con il pollice, ad ogni inizio di sequenza, una volta la sesta corda (MI), una volta la quinta corda (LA) ed una volta la quarta corda (RE), quindi proseguire come sotto indicato.
  • L’indice pizzica la terza corda (SOL)
  • Il medio pizzica la seconda corda (SI)
  • L’anulare pizzica la prima corda (MI)
  • Il medio pizzica la seconda corda (SI)
  • L’indice pizzica la terza corda (SOL)
  • Il pollice pizzica la quinta corda (La), poi la prossima sequenza il RE, quindi di nuovo il MI

Gli arpeggi sopra indicati hanno la seguente sequenza: p, i, m, a, m, i, p

Pochi e brevi esercizi di arpeggio

Non esagerate con l’insistere sull’esercizio: bastano pochissimi minuti giornalieri. La tecnica deve essere assimilata e digerita lentamente. Soltanto quando avrete ottenuto una certa disinvoltura nell’arpeggio potrete ripeterli – naturalmente variandoli – anche per ore.

Risposta alla domanda a bruciapelo: la scala di Fa maggiore non ha nessun diesis in chiave ma un bemolle sulla riga del Si. Evidentemente la domanda poteva essere formulata in modo diverso!

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